Il tema del corretto utilizzo di edifici per il culto sconsacrati o, come recita il Codice di Diritto Canonico, ridotti a uso profano non indecoroso, è di grande attualità soprattutto in Italia dove la forte vocazione religiosa della società si ritrova nel fatto che ogni città o paese ha chiese, pievi o comunque luoghi di culto che per anni hanno avuto funzione di centro di aggregazione sociale e civile oltre che religioso e che sono ora spesso abbandonati anche se presentano alte valenze culturali e storiche da recuperare. Ma quali sono gli usi appropriati e le trasformazioni consentite per un’architettura così particolare e carica di significato come quella che fu sacra? E quali i criteri che i progettisti e gli amministratori dovrebbero seguire in interventi che coinvolgono anche la sfera spirituale della comunità? In questo contesto, il libro propone il risultato di un progetto di ricerca nazionale coordinato dall’Università degli Studi di Trento, che vuole essere di ausilio in caso di interventi su edifici sconsacrati al fine di preservarne il valore storico-architettonico e formale, per non stravolgerne i contenuti rappresentativo-religiosi e per non aggredire gli elementi costitutivi stessi che li caratterizzano addivenendo a interventi reversibili, compatibili e rispettosi della passata sacralità del sito.
Chiese sconsacrate: quale futuro? Con un approfondimento al territorio del Trentino / Albatici, Rossano; Dalprà, Michela. - STAMPA. - (2007).
Chiese sconsacrate: quale futuro? Con un approfondimento al territorio del Trentino
Albatici, Rossano;Dalprà, Michela
2007-01-01
Abstract
Il tema del corretto utilizzo di edifici per il culto sconsacrati o, come recita il Codice di Diritto Canonico, ridotti a uso profano non indecoroso, è di grande attualità soprattutto in Italia dove la forte vocazione religiosa della società si ritrova nel fatto che ogni città o paese ha chiese, pievi o comunque luoghi di culto che per anni hanno avuto funzione di centro di aggregazione sociale e civile oltre che religioso e che sono ora spesso abbandonati anche se presentano alte valenze culturali e storiche da recuperare. Ma quali sono gli usi appropriati e le trasformazioni consentite per un’architettura così particolare e carica di significato come quella che fu sacra? E quali i criteri che i progettisti e gli amministratori dovrebbero seguire in interventi che coinvolgono anche la sfera spirituale della comunità? In questo contesto, il libro propone il risultato di un progetto di ricerca nazionale coordinato dall’Università degli Studi di Trento, che vuole essere di ausilio in caso di interventi su edifici sconsacrati al fine di preservarne il valore storico-architettonico e formale, per non stravolgerne i contenuti rappresentativo-religiosi e per non aggredire gli elementi costitutivi stessi che li caratterizzano addivenendo a interventi reversibili, compatibili e rispettosi della passata sacralità del sito.File | Dimensione | Formato | |
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