Il libro rappresenta un tentativo di proporre una lettura di sintesi delle politiche di occupazione messe in atto dalla Germania nazionalsocialista e dai suoi alleati e satelliti in Europa durante la Seconda guerra mondiale. Un tentativo di sintesi che al momento in cui l’opera è stata pubblicata aveva ben pochi paralleli nella storiografia europea (qualche anno dopo è uscita l’opera di sintesi di Mark Mazower). Il libro, benchè privo di note, ha una connotazione didattica, come attestato dalla pubblicazione di una serie di apparati in appendice: 1) una serie selezionata di documenti tradotti dal tedesco; 2) una bibliografia ragionata che mette in primo piano le pubblicazioni disponibili in italiano; 3) una serie di cartine sui singoli teatri dell’occupazione. L’intento documentario e didattico è specifico della collana in cui il libro è stato pubblicato. La sintesi è frutto di molti anni di studi e di ricerche empiriche da parte dell’autore, in particolare sui temi delle politiche di sfruttamento economico dei territori occupati. Un altre obiettivo fondamentale del libro è quello di mettere in relazione le politiche d’occupazione con gli atteggiamenti e le azioni/reazioni delle popolazione nei territori occupati; si intende così sottolineare l’intreccio assai complesso fra occupanti e occupati, che non può essere ricondotto a semplicistici schemi “buono/cattivo”. In questo senso, particolare attenzione è stata dedicata al tema delle collaborazioni, cui è dedicato un ampio capitolo. Nel libro si è dedicata adeguata attenzione agli aspetti economici, sociali, politici ed ideologici di quegli anni drammatici e turbolenti in cui, accanto a una guerra combattuta dagli eserciti, si sono sfidati progetti ideologici ed etnico-razziali concorrenti, lacerando il tessuto delle società nell’Europa continentale. Il libro si apre con un capitolo in cui vengono delineati i progetti ideologici del nazionalsocialismo, e in particolare di Hitler, ma in connessione con aspettative diffuse in settori importanti delle classi dirigenti (civili e militari) alleate con il regime nazionalsocialista. Un secondo capitolo propone una classificazione fra i differenti tipi di occupazione, mettendo in luce la variegatezza delle forme, legata a situazioni specifiche di contesto. Un terzo capitolo analizza le forme di sfruttamento economico nei paesi occupati: dal prelevamento di risorse agricole e minerarie al reclutamento di manodopera, in perenne oscillazione fra saccheggio e propositi di dare vita a un nuovo ordine economico europeo, sottomesso agli interessi tedeschi. Il quarto capitolo affronta il tema degli spostamenti forzati di popolazione nel quadro di un progetto di costituzione di una grande Germania e di allestimento di un Lebensraum adeguato alle qualità razziali del popolo dominante. In questo capitolo – originale, a mio avviso, nell’impostazione comparativa – è stata volutamente ed esplicitamente lasciata in disparte la dimensione delle sterminio degli ebrei d’Europa, che presenta aspetti specifici e che difficilmente potrebbe essere riassunta in qualche decina di pagine. Gli ultimi due capitoli sono dedicati l’uno al variegato panorama delle collaborazioni e l’altro all’altrettanto complesso tema della resistenza. In entrambi ci si è sforzati di evidenziare complessità, articolazioni, zone grigie e d’intersezione. In questi due ultimi ambiti l’intreccio fra occupanti e occupati emerge compiutamente.

Il sogno del 'grande spazio': le politiche d'occupazione nell'Europa nazista

Corni, Gustavo
2005-01-01

Abstract

Il libro rappresenta un tentativo di proporre una lettura di sintesi delle politiche di occupazione messe in atto dalla Germania nazionalsocialista e dai suoi alleati e satelliti in Europa durante la Seconda guerra mondiale. Un tentativo di sintesi che al momento in cui l’opera è stata pubblicata aveva ben pochi paralleli nella storiografia europea (qualche anno dopo è uscita l’opera di sintesi di Mark Mazower). Il libro, benchè privo di note, ha una connotazione didattica, come attestato dalla pubblicazione di una serie di apparati in appendice: 1) una serie selezionata di documenti tradotti dal tedesco; 2) una bibliografia ragionata che mette in primo piano le pubblicazioni disponibili in italiano; 3) una serie di cartine sui singoli teatri dell’occupazione. L’intento documentario e didattico è specifico della collana in cui il libro è stato pubblicato. La sintesi è frutto di molti anni di studi e di ricerche empiriche da parte dell’autore, in particolare sui temi delle politiche di sfruttamento economico dei territori occupati. Un altre obiettivo fondamentale del libro è quello di mettere in relazione le politiche d’occupazione con gli atteggiamenti e le azioni/reazioni delle popolazione nei territori occupati; si intende così sottolineare l’intreccio assai complesso fra occupanti e occupati, che non può essere ricondotto a semplicistici schemi “buono/cattivo”. In questo senso, particolare attenzione è stata dedicata al tema delle collaborazioni, cui è dedicato un ampio capitolo. Nel libro si è dedicata adeguata attenzione agli aspetti economici, sociali, politici ed ideologici di quegli anni drammatici e turbolenti in cui, accanto a una guerra combattuta dagli eserciti, si sono sfidati progetti ideologici ed etnico-razziali concorrenti, lacerando il tessuto delle società nell’Europa continentale. Il libro si apre con un capitolo in cui vengono delineati i progetti ideologici del nazionalsocialismo, e in particolare di Hitler, ma in connessione con aspettative diffuse in settori importanti delle classi dirigenti (civili e militari) alleate con il regime nazionalsocialista. Un secondo capitolo propone una classificazione fra i differenti tipi di occupazione, mettendo in luce la variegatezza delle forme, legata a situazioni specifiche di contesto. Un terzo capitolo analizza le forme di sfruttamento economico nei paesi occupati: dal prelevamento di risorse agricole e minerarie al reclutamento di manodopera, in perenne oscillazione fra saccheggio e propositi di dare vita a un nuovo ordine economico europeo, sottomesso agli interessi tedeschi. Il quarto capitolo affronta il tema degli spostamenti forzati di popolazione nel quadro di un progetto di costituzione di una grande Germania e di allestimento di un Lebensraum adeguato alle qualità razziali del popolo dominante. In questo capitolo – originale, a mio avviso, nell’impostazione comparativa – è stata volutamente ed esplicitamente lasciata in disparte la dimensione delle sterminio degli ebrei d’Europa, che presenta aspetti specifici e che difficilmente potrebbe essere riassunta in qualche decina di pagine. Gli ultimi due capitoli sono dedicati l’uno al variegato panorama delle collaborazioni e l’altro all’altrettanto complesso tema della resistenza. In entrambi ci si è sforzati di evidenziare complessità, articolazioni, zone grigie e d’intersezione. In questi due ultimi ambiti l’intreccio fra occupanti e occupati emerge compiutamente.
2005
Roma ; Bari
Laterza
9788842075035
Corni, Gustavo
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