ll presente lavoro prende le mosse dalla crisi attuale del sistema sanzionatorio che caratterizza l’ordinamento penale italiano. Nel tentativo di ossequiare la finalità specialpreventiva prevista espressamente al comma terzo dell’art. 27 Cost. e di evitare il ricorso a sanzioni detentive di breve durata, di cui si è più volte sottolineata la valenza criminogenetica, il legislatore italiano, con il chiaro intento di perseguire la c.d. individualizzazione della pena, ha previsto una serie di istituti che, per vocazione o per una loro distorta applicazione, hanno comportato un’evidente ripercussione negativa in termini di effettività e certezza della risposta punitiva e, conseguentemente, di tenuta del sistema da un punto di vista generalpreventivo. A fronte di questa situazione si è dato conto delle possibili soluzioni al problema, individuate in una corretta opera di depenalizzazione e nella predisposizione di un articolato sistema sanzionatorio, ove le sanzioni a contenuto interdittivo possano assurgere al rango di pene principali e svolgere un ruolo di primo piano. Dopo una puntuale analisi dell’attuale situazione normativa sia relativamente alla disciplina delle pene accessorie, che delle sanzioni a contenuto interdittivo contemplate dal D. Lgs. n. 231 del 2001 relativo alla responsabilità degli enti, si è dedicato un intero capitolo alla comparazione, approfondendo le scelte operate in ordinamenti vicini al nostro, quali Spagna, Francia e Germania, in cui il panorama sanzionatorio appare significativamente più articolato. Infine, a seguito di una ricognizione delle proposte più significative contenute nei diversi progetti per un nuovo codice penale, nell’ultimo capitolo si è cercato di elaborare una proposta de iure condendo, nel tentativo di delineare ambito applicativo, confini e disciplina di un sistema sanzionatorio caratterizzato anche dalla presenza di sanzioni principali a contenuto interdittivo.
Le sanzioni penali a contenuto interdittivo: una proposta de iure condendo
Menghini, Antonia
2008-01-01
Abstract
ll presente lavoro prende le mosse dalla crisi attuale del sistema sanzionatorio che caratterizza l’ordinamento penale italiano. Nel tentativo di ossequiare la finalità specialpreventiva prevista espressamente al comma terzo dell’art. 27 Cost. e di evitare il ricorso a sanzioni detentive di breve durata, di cui si è più volte sottolineata la valenza criminogenetica, il legislatore italiano, con il chiaro intento di perseguire la c.d. individualizzazione della pena, ha previsto una serie di istituti che, per vocazione o per una loro distorta applicazione, hanno comportato un’evidente ripercussione negativa in termini di effettività e certezza della risposta punitiva e, conseguentemente, di tenuta del sistema da un punto di vista generalpreventivo. A fronte di questa situazione si è dato conto delle possibili soluzioni al problema, individuate in una corretta opera di depenalizzazione e nella predisposizione di un articolato sistema sanzionatorio, ove le sanzioni a contenuto interdittivo possano assurgere al rango di pene principali e svolgere un ruolo di primo piano. Dopo una puntuale analisi dell’attuale situazione normativa sia relativamente alla disciplina delle pene accessorie, che delle sanzioni a contenuto interdittivo contemplate dal D. Lgs. n. 231 del 2001 relativo alla responsabilità degli enti, si è dedicato un intero capitolo alla comparazione, approfondendo le scelte operate in ordinamenti vicini al nostro, quali Spagna, Francia e Germania, in cui il panorama sanzionatorio appare significativamente più articolato. Infine, a seguito di una ricognizione delle proposte più significative contenute nei diversi progetti per un nuovo codice penale, nell’ultimo capitolo si è cercato di elaborare una proposta de iure condendo, nel tentativo di delineare ambito applicativo, confini e disciplina di un sistema sanzionatorio caratterizzato anche dalla presenza di sanzioni principali a contenuto interdittivo.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Menghini, Le sanzioni penali a contenuto interdittivo, Torino, 2008.pdf
Solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (Publisher’s layout)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
1.17 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.17 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione