L’orientamento degli studenti della Scuola secondaria superiore e dei neodiplomati, circa i criteri morali da essi seguiti o accreditati nelle loro relazioni sociali quotidiane, è quanto cerco di cogliere in questo capitolo, dopo aver analizzato le risposte fornite a ventinove comportamenti, rientranti (non tutti ma in buona parte) in quella “zona normativa” che delinea i contorni della cosiddetta trasgressione. La batteria dei ventinove comportamenti è formulata in modo tale da: • configurare azioni concrete che possono essere intraprese (o essere subite), o comunque presentarsi all’attenzione, nella vita di tutti i giorni, nelle specifiche dimensioni del fare, provare, assumere, avere, guardare, utilizzare, ecc; • richiedere un giudizio che evidenzi la percezione dei giovani studenti e diplomati circa il grado di accettazione delle singole condotte (criticate o non criticate) da parte della società e del proprio gruppo di amici; • evidenziare il livello di assenso personale alle singole condotte (ammissibili, non ammissibili) e la tendenza soggettiva all’eventuale passaggio all’azione, ossia alla possibilità di mettere concretamente in atto quei comportamenti. Alcuni delle condotte proposte all’attenzione dei giovani intervistati configurano veri e propri illeciti, incardinati nell’ordinamento giuridico italiano, taluni rilevanti anche sotto il profilo penale. Altre condotte hanno meno a che fare con la legge e più con le mode e gli stili culturali prevalenti. Ne consegue che cogliere l’atteggiamento dei giovani, con riguardo a tali comportamenti, porta a valutare una dimensione etica che si confronta non solo con la trasgressione della norma che configura devianza sociale ma anche con la diversità e, per certi versi, col cambiamento rispetto a consuetudini e visioni culturali consolidate e/o in via di trasformazione.
Trasgressione e moralità tra 'libertà individuale' e regole sociali
Bertelli, Bruno
2005-01-01
Abstract
L’orientamento degli studenti della Scuola secondaria superiore e dei neodiplomati, circa i criteri morali da essi seguiti o accreditati nelle loro relazioni sociali quotidiane, è quanto cerco di cogliere in questo capitolo, dopo aver analizzato le risposte fornite a ventinove comportamenti, rientranti (non tutti ma in buona parte) in quella “zona normativa” che delinea i contorni della cosiddetta trasgressione. La batteria dei ventinove comportamenti è formulata in modo tale da: • configurare azioni concrete che possono essere intraprese (o essere subite), o comunque presentarsi all’attenzione, nella vita di tutti i giorni, nelle specifiche dimensioni del fare, provare, assumere, avere, guardare, utilizzare, ecc; • richiedere un giudizio che evidenzi la percezione dei giovani studenti e diplomati circa il grado di accettazione delle singole condotte (criticate o non criticate) da parte della società e del proprio gruppo di amici; • evidenziare il livello di assenso personale alle singole condotte (ammissibili, non ammissibili) e la tendenza soggettiva all’eventuale passaggio all’azione, ossia alla possibilità di mettere concretamente in atto quei comportamenti. Alcuni delle condotte proposte all’attenzione dei giovani intervistati configurano veri e propri illeciti, incardinati nell’ordinamento giuridico italiano, taluni rilevanti anche sotto il profilo penale. Altre condotte hanno meno a che fare con la legge e più con le mode e gli stili culturali prevalenti. Ne consegue che cogliere l’atteggiamento dei giovani, con riguardo a tali comportamenti, porta a valutare una dimensione etica che si confronta non solo con la trasgressione della norma che configura devianza sociale ma anche con la diversità e, per certi versi, col cambiamento rispetto a consuetudini e visioni culturali consolidate e/o in via di trasformazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione