Città, metropoli, banlieue: forme e valore simbolico del fenomeno urbano in "Voyage au bout de la nuit" di Céline

Le trasformazioni delle città a causa della industrializzazione tra fine Ottocento e inizio Novecento hanno reso necessaria una analisi del fenomeno urbano da parte di filosofi e sociologi. Per molto tempo il dibattito è stato incentrato sulla contrapposizione tra l’organicismo partecipativo della “città” (Weber) e il funzionalismo alienante della “metropoli” (Simmel). Successivamente sono comparsi tentativi per risolvere questa opposizione, come quello di Benjiamin che vede nei passages parigini tanto l’affermazione del capitalismo quanto una patria ritrovata, e quello di Wirth che sottrae il fenomeno urbano alla dimensione territoriale. Nel Voyage au bout de la nuit di Céline è possibile individuare una configurazione del fenomeno urbano che eccede i confini territoriali, riproducendo le proprie caratteristiche, basate sul dominio della dimensione economica, al di là dei propri limiti spaziali.