Il volume si colloca nel contesto della prolungata collaborazione intrattenuta dai due autori con il Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max Planck Institut, all’interno del progetto di ricerca internazionale Die Kirchen von Siena, diretto da Peter Anselm Riedl e Max Seidel e comprendente studiosi di vari paesi europei. Le tematiche oggetto della trattazione si collegano ad ambiti storiografici che, ormai da decenni, propongono riflessioni sulla natura di quel fenomeno di portata europea costituito dall’edificazione di cattedrali in età medievale: riflessioni che hanno contribuito a porre in luce vicende costruttive e impatto urbanistico dei nuovi complessi ecclesiali, ripercussioni socio-economiche e tecnologiche, aspetti legati al finanziamento dei cantieri e implicazioni politico-istituzionali, nonché forme di ‘cristianesimo civico’ che caratterizzarono tante realtà dell’Europa basso-medievale. Prima di questo lavoro il caso senese presentava un quadro storiografico caratterizzato soprattutto da parziali raccolte documentarie, sulle quali nel corso del Novecento si erano fondate monografie di prevalente interesse storico-artistico. L’aver assunto invece il cantiere della cattedrale (opus/opera) e la sua forma istituzionalizzata costituita dall’Opera/fabbriceria come elemento centrale della trattazione ha portato a un confronto con problematiche storiografiche di portata generale. È stato così possibile ripercorrere il cammino che condusse alla definizione istituzionale del cantiere, cogliendo i momenti di passaggio da una realtà meramente esecutiva a una ben più articolata struttura inserita nel contesto del governo cittadino d’impronta comunale. Ciò ha determinato la riconsiderazione del ruolo assunto dal cantiere della cattedrale nella società urbana basso-medievale: tematica tradizionale e ricca di riflessi storiografici di portata europea, che sin dal secondo dopoguerra si sono orientati verso una risposta di carattere storico-economico, incentrandosi sull’impatto avuto dal cantiere stesso sul complesso della vita economica cittadina. Una volta accertato che sul piano quantitativo l’investimento di risorse nel cantiere senese fu nel complesso relativamente contenuto, è stato indagato più a fondo un fenomeno apparso in verità assai complesso. In sintesi, è possibile affermare che le motivazioni del sorgere di una grande fabbrica per la costruzione della chiesa maggiore (maior ecclesia) in una città comunale s’individuano in un articolato intreccio di ambiti, comprendenti la funzione del cantiere e della ‘cattedrale cittadina’ in un panorama segnato da una religiosità diffusa, ma anche da una ‘religiosità civica’ non esente da forti componenti di propaganda politica. Si collega direttamente a queste premesse il tema della disponibilità finanziaria e più in generale delle risorse destinate ai lavori, risorse dipendenti spesso in misura preponderante dalle strutture del potere cittadino. Una volta collocato in tale prospettiva, il cantiere della cattedrale suscita un interesse connesso alla sua attività e organizzazione interna, nonché alle ricadute economiche, tecnologiche e, più latamente, socio-urbanistiche. Sembra quindi naturale riferirsi in primo luogo a consolidati indirizzi di studio aventi per oggetto la storia delle costruzioni e dei cantieri, come pure l’organizzazione e le condizioni di vita delle maestranze, nonché l’approvvigionamento di materiali da costruzione o altri particolari aspetti dell’attività edile di età medievale. Appare di contro evidente come la fabbrica di una cattedrale dotata di cospicue risorse abbia creato professionalità e le abbia messe a confronto, costituendo quindi una presenza di rilievo tale da connotare l’esperienza artistica e architettonica di un’intera città.
Costruire una cattedrale: l’Opera del duomo di Siena tra XII e XIV secolo
Giorgi, Andrea;
2005-01-01
Abstract
Il volume si colloca nel contesto della prolungata collaborazione intrattenuta dai due autori con il Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max Planck Institut, all’interno del progetto di ricerca internazionale Die Kirchen von Siena, diretto da Peter Anselm Riedl e Max Seidel e comprendente studiosi di vari paesi europei. Le tematiche oggetto della trattazione si collegano ad ambiti storiografici che, ormai da decenni, propongono riflessioni sulla natura di quel fenomeno di portata europea costituito dall’edificazione di cattedrali in età medievale: riflessioni che hanno contribuito a porre in luce vicende costruttive e impatto urbanistico dei nuovi complessi ecclesiali, ripercussioni socio-economiche e tecnologiche, aspetti legati al finanziamento dei cantieri e implicazioni politico-istituzionali, nonché forme di ‘cristianesimo civico’ che caratterizzarono tante realtà dell’Europa basso-medievale. Prima di questo lavoro il caso senese presentava un quadro storiografico caratterizzato soprattutto da parziali raccolte documentarie, sulle quali nel corso del Novecento si erano fondate monografie di prevalente interesse storico-artistico. L’aver assunto invece il cantiere della cattedrale (opus/opera) e la sua forma istituzionalizzata costituita dall’Opera/fabbriceria come elemento centrale della trattazione ha portato a un confronto con problematiche storiografiche di portata generale. È stato così possibile ripercorrere il cammino che condusse alla definizione istituzionale del cantiere, cogliendo i momenti di passaggio da una realtà meramente esecutiva a una ben più articolata struttura inserita nel contesto del governo cittadino d’impronta comunale. Ciò ha determinato la riconsiderazione del ruolo assunto dal cantiere della cattedrale nella società urbana basso-medievale: tematica tradizionale e ricca di riflessi storiografici di portata europea, che sin dal secondo dopoguerra si sono orientati verso una risposta di carattere storico-economico, incentrandosi sull’impatto avuto dal cantiere stesso sul complesso della vita economica cittadina. Una volta accertato che sul piano quantitativo l’investimento di risorse nel cantiere senese fu nel complesso relativamente contenuto, è stato indagato più a fondo un fenomeno apparso in verità assai complesso. In sintesi, è possibile affermare che le motivazioni del sorgere di una grande fabbrica per la costruzione della chiesa maggiore (maior ecclesia) in una città comunale s’individuano in un articolato intreccio di ambiti, comprendenti la funzione del cantiere e della ‘cattedrale cittadina’ in un panorama segnato da una religiosità diffusa, ma anche da una ‘religiosità civica’ non esente da forti componenti di propaganda politica. Si collega direttamente a queste premesse il tema della disponibilità finanziaria e più in generale delle risorse destinate ai lavori, risorse dipendenti spesso in misura preponderante dalle strutture del potere cittadino. Una volta collocato in tale prospettiva, il cantiere della cattedrale suscita un interesse connesso alla sua attività e organizzazione interna, nonché alle ricadute economiche, tecnologiche e, più latamente, socio-urbanistiche. Sembra quindi naturale riferirsi in primo luogo a consolidati indirizzi di studio aventi per oggetto la storia delle costruzioni e dei cantieri, come pure l’organizzazione e le condizioni di vita delle maestranze, nonché l’approvvigionamento di materiali da costruzione o altri particolari aspetti dell’attività edile di età medievale. Appare di contro evidente come la fabbrica di una cattedrale dotata di cospicue risorse abbia creato professionalità e le abbia messe a confronto, costituendo quindi una presenza di rilievo tale da connotare l’esperienza artistica e architettonica di un’intera città.File | Dimensione | Formato | |
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