Pierre Michon: deux poétiques du passé

L’analisi di Vies minuscules di P. Michon rivela una duplice poetica del passato. Da una parte si considera una letteratura che fissa e fossilizza persone ed eventi trascorsi, dall’altra invece si valorizza una scrittura della memoria capace di restituire il passato alla vita. Questa seconda possibilità è da inscriversi in una concezione della memoria – secondo la metodologia ermeneutica della linea Kierkegaard, Heidegger, Gadamer – intesa come “ripetizione”, che si manifesta in una circolarità fenomenologica per cui “ci si ricorda avanzando” e si “ripete” autenticamente una possibilità di esistenza, piuttosto che fissare il passato in una essenza mortuaria. Lo stesso procedimento è utilizzato da Michon per comprendere il passato un autore, nella fattispecie Rimbaud, in cui la tradizione letteraria pone il problema della filiazione e dell’eredità culturale (Rimbaud le fils).