Nel quadro di stabilità e di costante crescita economica che caratterizzò tutto il decennio Cinquanta, dove le grandi imprese potevano facilmente far ricorso all’autofinanziamento e dove per contro permaneva costante il timore della possibilità del ricrearsi di pericolosi intrecci tra banca e industria, di fronte ad una pluralità di strutture bancarie operanti a diverso titolo nel Paese, si manifestarono invece una serie di evidenti difficoltà per il finanziamento delle PMI. Nel saggio si sottolinea come il sistema creditizio si sia venuto riorganizzando tra gli anni della ricostruzione e quelli del “miracolo economico”. La redistribuzione delle quote di intermediazione tra istituti in mano pubblica e banche di interesse locale consentì di ribadire la funzione di pubblico servizio esercitata dagli istituti di intermediazione creditizia. Non si sono per altro sapute creare le premesse per consentire al sistema bancario italiano di crearsi le strutture che gli avrebbero potuto consentire di operare in termini pienamente efficaci e competitivi sul mercato internazionale. Dal saggio emerge comunque come si siano messi in atto gli accorgimenti necessari perché le diverse tipologie di intermediazione creditizia si dimostrassero capaci di rispondere alle esigenze di un sistema produttivo e distributivo interno in fase di rapida espansione. Viene ripercorso il tragitto di consolidamento della capacità operativa dell’organizzazione bancaria e si analizza il ruolo tanto dell’organizzazione del credito ordinario quanto del credito mobiliare, per verificare la maturazione del mercato dei capitali.
Il sistema bancario nella ricostruzione del paese: tra vecchi e nuovi equilibri / Leonardi, Andrea. - STAMPA. - 23:(2008), pp. 605-660.
Il sistema bancario nella ricostruzione del paese: tra vecchi e nuovi equilibri
Leonardi, Andrea
2008-01-01
Abstract
Nel quadro di stabilità e di costante crescita economica che caratterizzò tutto il decennio Cinquanta, dove le grandi imprese potevano facilmente far ricorso all’autofinanziamento e dove per contro permaneva costante il timore della possibilità del ricrearsi di pericolosi intrecci tra banca e industria, di fronte ad una pluralità di strutture bancarie operanti a diverso titolo nel Paese, si manifestarono invece una serie di evidenti difficoltà per il finanziamento delle PMI. Nel saggio si sottolinea come il sistema creditizio si sia venuto riorganizzando tra gli anni della ricostruzione e quelli del “miracolo economico”. La redistribuzione delle quote di intermediazione tra istituti in mano pubblica e banche di interesse locale consentì di ribadire la funzione di pubblico servizio esercitata dagli istituti di intermediazione creditizia. Non si sono per altro sapute creare le premesse per consentire al sistema bancario italiano di crearsi le strutture che gli avrebbero potuto consentire di operare in termini pienamente efficaci e competitivi sul mercato internazionale. Dal saggio emerge comunque come si siano messi in atto gli accorgimenti necessari perché le diverse tipologie di intermediazione creditizia si dimostrassero capaci di rispondere alle esigenze di un sistema produttivo e distributivo interno in fase di rapida espansione. Viene ripercorso il tragitto di consolidamento della capacità operativa dell’organizzazione bancaria e si analizza il ruolo tanto dell’organizzazione del credito ordinario quanto del credito mobiliare, per verificare la maturazione del mercato dei capitali.File | Dimensione | Formato | |
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