Fra il 2000 e il 2006 è stato attuato un ambizioso progetto di ricerca europeo, finanziato dalla European Science Foundation e denominato “Occupation in Europe: The Impact of Nazi and Fascist Rule”. Il progetto è stato suddiviso in gruppi specializzati di ricerca, dedicati a specifici ambiti tematici. Di uno di questi gruppi, concentrato sul tema delle politiche etniche e degli spostamenti forzati di popolazioni, è stato coordinatore lo scrivente. Il gruppo, di cui hanno fatto parte studiosi di svariati paesi europei, occidentali e orientali, dopo numerosi seminari e incontri, ha concentrato i propri sforzi nella realizzazione di una monografia. Questa è stata pubblicata in una serie di volumi per l’Editore Berg (Oxford-New York). La peculiarità del volume realizzato sugli spostamenti forzati di popolazione, che li differenzia dagli altri tre volumi della serie finora usciti, è che si è voluto compiere il tentativo di non limitarsi a una raccolta di saggi, o di capitoli per un libro collettivo. Lo sforzo è stato quello di lavorare quanto più possibile assieme. Perciò, benchè ciascuna singola parte del libro sia attribuita a uno o più dei co-autori, è stato fatto uno sforzo di interazione e di integrazione, che ci è parso fruttuoso. In questo modo, il libro ha assunto un carattere più organico, riflettendo meglio uno degli obiettivi principali dell’intero progetto: favorire il dialogo e l’integrazione fra tradizioni storiografiche differenti. Uno sforzo ampiamente riconosciuto dalle recensioni finora uscite. Il libro prende le mosse dall’evoluzione delle dottrine del nazionalismo nel tardo Ottocento, soprattutto nell’Europa centro-orientale. Ricostruisce poi gli antecedenti delle politiche di traferimento etnico (o di scambio di popolazioni) a seguire dalla riorganizzazione internazionale decisa dai vincitori a Versailles. Un secondo, ampio capitolo, stilato in prima persona dallo scrivente, si occupa delle idee, dei progetti e delle politiche di sistemazione etnica e di realizzazione dello spazio vitale perseguite da Hitler e dal nazionalsocialismo. Un successivo capitolo propone le azioni e gli intendimenti degli alleati dell’Asse, Italia in primo luogo (anche questo paragrafo è attribuito allo scrivente). Un quarto capitolo analizza le reazioni e conseguenze delle politiche etniche perseguite dalla Germania e dai suoi alleati durante la guerra: l’espulsione di una massa enorme di tedeschi dai territori orientali, accompagnata da vendette di cui solo in parte può essere considerata responsabile l’Unione Sovietica. In questo capitolo lo scrivente ha redatto il paragrafo dedicato all’esodo degli italofoni da Istria e Dalmazia fra 1945 e 1956. Un quinto capitolo analizza dal punto di vista soggettivo l’esperienza delle migrazioni forzate, mentre il sesto e penultimo capitolo è dedicato ai processi di memorializzazione e/o di rimozione in alcuni paesi scelti come particolarmente significativi (Germania, Polonia) dei processi di spostamento forzato. L’ultimo capitolo analizza una specifica forma di rimozione forzata, di esperienza esistenziale in un contesto differente da quello natio: il lavoro coatto imposto a milioni di cittadini europei dalla Germania nazionalsocialista. L’impianto dell’intero volume è stato perciò imperniato su un confronto di dimensioni europea, considerando esperienze ed aspetti solitamente sconosciuti alla storiografia internazionale, e noti soli a specialisti in una singola realtà storiografica nazionale. Il volume è corredato da mappe e da una ricca bibliografia selezionata.

People on the move: forced population movements in Europe in the second world war and its aftermath

Corni, Gustavo;
2008-01-01

Abstract

Fra il 2000 e il 2006 è stato attuato un ambizioso progetto di ricerca europeo, finanziato dalla European Science Foundation e denominato “Occupation in Europe: The Impact of Nazi and Fascist Rule”. Il progetto è stato suddiviso in gruppi specializzati di ricerca, dedicati a specifici ambiti tematici. Di uno di questi gruppi, concentrato sul tema delle politiche etniche e degli spostamenti forzati di popolazioni, è stato coordinatore lo scrivente. Il gruppo, di cui hanno fatto parte studiosi di svariati paesi europei, occidentali e orientali, dopo numerosi seminari e incontri, ha concentrato i propri sforzi nella realizzazione di una monografia. Questa è stata pubblicata in una serie di volumi per l’Editore Berg (Oxford-New York). La peculiarità del volume realizzato sugli spostamenti forzati di popolazione, che li differenzia dagli altri tre volumi della serie finora usciti, è che si è voluto compiere il tentativo di non limitarsi a una raccolta di saggi, o di capitoli per un libro collettivo. Lo sforzo è stato quello di lavorare quanto più possibile assieme. Perciò, benchè ciascuna singola parte del libro sia attribuita a uno o più dei co-autori, è stato fatto uno sforzo di interazione e di integrazione, che ci è parso fruttuoso. In questo modo, il libro ha assunto un carattere più organico, riflettendo meglio uno degli obiettivi principali dell’intero progetto: favorire il dialogo e l’integrazione fra tradizioni storiografiche differenti. Uno sforzo ampiamente riconosciuto dalle recensioni finora uscite. Il libro prende le mosse dall’evoluzione delle dottrine del nazionalismo nel tardo Ottocento, soprattutto nell’Europa centro-orientale. Ricostruisce poi gli antecedenti delle politiche di traferimento etnico (o di scambio di popolazioni) a seguire dalla riorganizzazione internazionale decisa dai vincitori a Versailles. Un secondo, ampio capitolo, stilato in prima persona dallo scrivente, si occupa delle idee, dei progetti e delle politiche di sistemazione etnica e di realizzazione dello spazio vitale perseguite da Hitler e dal nazionalsocialismo. Un successivo capitolo propone le azioni e gli intendimenti degli alleati dell’Asse, Italia in primo luogo (anche questo paragrafo è attribuito allo scrivente). Un quarto capitolo analizza le reazioni e conseguenze delle politiche etniche perseguite dalla Germania e dai suoi alleati durante la guerra: l’espulsione di una massa enorme di tedeschi dai territori orientali, accompagnata da vendette di cui solo in parte può essere considerata responsabile l’Unione Sovietica. In questo capitolo lo scrivente ha redatto il paragrafo dedicato all’esodo degli italofoni da Istria e Dalmazia fra 1945 e 1956. Un quinto capitolo analizza dal punto di vista soggettivo l’esperienza delle migrazioni forzate, mentre il sesto e penultimo capitolo è dedicato ai processi di memorializzazione e/o di rimozione in alcuni paesi scelti come particolarmente significativi (Germania, Polonia) dei processi di spostamento forzato. L’ultimo capitolo analizza una specifica forma di rimozione forzata, di esperienza esistenziale in un contesto differente da quello natio: il lavoro coatto imposto a milioni di cittadini europei dalla Germania nazionalsocialista. L’impianto dell’intero volume è stato perciò imperniato su un confronto di dimensioni europea, considerando esperienze ed aspetti solitamente sconosciuti alla storiografia internazionale, e noti soli a specialisti in una singola realtà storiografica nazionale. Il volume è corredato da mappe e da una ricca bibliografia selezionata.
2008
Oxford
Berg
9781845208240
Corni, Gustavo; P., Ahonen; J., Kochanowski; R., Schulze; B., Stelzl marx; T., Stark
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11572/47560
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