Protagonista dell’architettura italiana del secondo Novecento e designer che ha raccontato visioni e teorie del progetto: Cini Boeri, architetta militante e partigiana. Coinvolta nel dibattito sulla democratizzazione dell’architettura, per una migliore qualità della vita e sull’autonomia come responsabilità, attraverso visioni personali che oscillavano dall’estetica alla trasformabilità spaziale, Cini Boeri ha promosso sguardi anti-elitari sul progetto dello spazio da abitare. Il contributo propone l’analisi grafica-digitale di tre progetti mai realizzati con l’obiettivo di rintracciare, nel non costruito, nel non raccontato, immagini altre di Cini Boeri, visioni utopiche, spazi senza committenti. I tre oggetti dell’interpretazione grafica proposta sono: la casa del Sig. Coppadoro, a La Maddalena (1966); la Casa in Sardegna del Prof. Mancia (1975); il progetto utopico per una scuola (2013). Tre letture per tre progettualità temporali che registrano un trentennio di attività in cui la produzione dell’architetta si dirada, forse per lasciare spazio al progetto epurato da questioni economiche o vincoli costruttivi, all’architettura non costruita e rimasta negli archivi, silenziosa e inedita. Cini Boeri affronta i suoi progetti con l’ottica che la contraddistingue, alla ricerca della più armoniosa relazione psicologica tra l’ambiente e la persona, in una dimensione umana di spazialità flessibili. Il dinamismo e l’adattabilità funzionale degli ambienti sono alcuni degli elementi messi in luce, nel discorso grafico di Boeri, offrendo visioni inedite che, con il disegno, esplorano il ruolo abitativo, espositivo e formativo dell’architettura. Tre luoghi le cui spazialità si articolano su carta e stimolano un’ampia riflessione sul ruolo del disegno nel progetto di architettura, sui metodi e sulle strategie grafiche adottate dall’architetta milanese, sul suo modo di rappresentare visualità e personalizzare il segno su carta.
Discorso a tre voci: Cini Boeri disegna / Vattano, Starlight. - STAMPA. - (2025), pp. 411-415.
Discorso a tre voci: Cini Boeri disegna
Vattano, Starlight
2025-01-01
Abstract
Protagonista dell’architettura italiana del secondo Novecento e designer che ha raccontato visioni e teorie del progetto: Cini Boeri, architetta militante e partigiana. Coinvolta nel dibattito sulla democratizzazione dell’architettura, per una migliore qualità della vita e sull’autonomia come responsabilità, attraverso visioni personali che oscillavano dall’estetica alla trasformabilità spaziale, Cini Boeri ha promosso sguardi anti-elitari sul progetto dello spazio da abitare. Il contributo propone l’analisi grafica-digitale di tre progetti mai realizzati con l’obiettivo di rintracciare, nel non costruito, nel non raccontato, immagini altre di Cini Boeri, visioni utopiche, spazi senza committenti. I tre oggetti dell’interpretazione grafica proposta sono: la casa del Sig. Coppadoro, a La Maddalena (1966); la Casa in Sardegna del Prof. Mancia (1975); il progetto utopico per una scuola (2013). Tre letture per tre progettualità temporali che registrano un trentennio di attività in cui la produzione dell’architetta si dirada, forse per lasciare spazio al progetto epurato da questioni economiche o vincoli costruttivi, all’architettura non costruita e rimasta negli archivi, silenziosa e inedita. Cini Boeri affronta i suoi progetti con l’ottica che la contraddistingue, alla ricerca della più armoniosa relazione psicologica tra l’ambiente e la persona, in una dimensione umana di spazialità flessibili. Il dinamismo e l’adattabilità funzionale degli ambienti sono alcuni degli elementi messi in luce, nel discorso grafico di Boeri, offrendo visioni inedite che, con il disegno, esplorano il ruolo abitativo, espositivo e formativo dell’architettura. Tre luoghi le cui spazialità si articolano su carta e stimolano un’ampia riflessione sul ruolo del disegno nel progetto di architettura, sui metodi e sulle strategie grafiche adottate dall’architetta milanese, sul suo modo di rappresentare visualità e personalizzare il segno su carta.| File | Dimensione | Formato | |
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