Studio sugli effetti dei parchi urbani su microclima e inquinanti

Nel luglio 2018 è stato effettuato un monitoraggio sperimentale all’interno del centro storico della città di Reggio Emilia al fine di stimare il contributo dei parchi urbani sia sul microclima che sulla concentrazione degli inquinanti. Per l’indagine sono stati utilizzati 2 laboratori mobili e 2 stazioni fisse equipaggiati con strumentazione automatica per la rilevazione degli inquinanti tradizionali e ulteriore strumentazione per la rilevazione dei parametri meteorologici. Nello specifico sono stati messi a raffronto una piazza assolata in zona pedonale, un parco urbano alberato (rilevazione effettuata al di sotto dell’ombreggiatura delle chiome arboree) e un parco urbano non alberato. Per quanto riguarda il PM10 si è potuto stimare che la Zona Pedonale porta ad una riduzione del 15% dei valori di concentrazione rispetto alla postazione da traffico e che l’effetto schermante degli alberi genera una riduzione di un ulteriore 15%. Diversamente sulla frazione PM2.5 non si riscontrano differenze significative. Per quanto riguarda le concentrazioni di ozono e ossidi di azoto si sono osservate significative differenze fra le rilevazioni attuate all’interno del parco urbano alberato rispetto a quello non alberato: le alberature riducono la formazione di ozono in conseguenza della minore radiazione solare; nel contempo si sono riscontrate maggiori concentrazioni di biossido di azoto in conseguenza della minor formazione di O3 e della vicinanza con i viali urbani, sorgente di NOx. Fra gli effetti benefici del parco urbano alberato si è misurata una significativa riduzione della umidità relativa con conseguente riduzione dello stress sull’organismo dato dall’afa estiva.