Quando disorientati in ambienti caratterizzati da una precisa geometria come un’arena rettangolare, infanti umani riescono a riorientarsi utilizzando gli indizi geometrici dell’ambiente (Hermer & Spelke, 1994). Risultati simili sono stati riportati in altre specie di vertebrati (Cheng, 1986; Kelly, Spetch & Heth, 1998; Vallortigara, Zanforlin & Pasti, 1990). Sorprendentemente, gli infanti falliscono in compiti di riorientamento dove è richiesto l’uso di informazioni non geometriche come una parete di diverso colore in un ambiente rettangolare. Adulti umani, invece, risolvono immediatamente il compito di riorientamento con la parete colorata diversamente. Questo ha portato a ipotizzare che le limitazioni nei bambini sarebbero superate nel corso dello sviluppo umano grazie anche all’acquisizione delle capacità linguistiche (Hermer & Spelke, 1994). Lo scopo di questo studio è duplice: in primo luogo abbiamo verificato se l’uso di indizi geometrici in compiti di riorientamento possa essere osservato anche in una specie di vertebrati molto distante dall’uomo, quale i pesci (Xenotoca eiseni); secondariamente, abbiamo controllato se l’uso combinato di informazione geometrica e non geometrica sia effettivamente impossibile per specie filogeneticamente distanti dall’uomo.
In che modo i pesci codificano le proprietà geometriche e non geometriche dell’ambiente? / Ruga, V.; Potrich, D.; Sovrano, V. A.. - STAMPA. - (2013). (Intervento presentato al convegno Seconda grande festa della matematica tenutosi a Riccione nel 23rd-24th March 2013).
In che modo i pesci codificano le proprietà geometriche e non geometriche dell’ambiente?
Potrich D.Secondo
;SOVRANO V. A.
Ultimo
2013-01-01
Abstract
Quando disorientati in ambienti caratterizzati da una precisa geometria come un’arena rettangolare, infanti umani riescono a riorientarsi utilizzando gli indizi geometrici dell’ambiente (Hermer & Spelke, 1994). Risultati simili sono stati riportati in altre specie di vertebrati (Cheng, 1986; Kelly, Spetch & Heth, 1998; Vallortigara, Zanforlin & Pasti, 1990). Sorprendentemente, gli infanti falliscono in compiti di riorientamento dove è richiesto l’uso di informazioni non geometriche come una parete di diverso colore in un ambiente rettangolare. Adulti umani, invece, risolvono immediatamente il compito di riorientamento con la parete colorata diversamente. Questo ha portato a ipotizzare che le limitazioni nei bambini sarebbero superate nel corso dello sviluppo umano grazie anche all’acquisizione delle capacità linguistiche (Hermer & Spelke, 1994). Lo scopo di questo studio è duplice: in primo luogo abbiamo verificato se l’uso di indizi geometrici in compiti di riorientamento possa essere osservato anche in una specie di vertebrati molto distante dall’uomo, quale i pesci (Xenotoca eiseni); secondariamente, abbiamo controllato se l’uso combinato di informazione geometrica e non geometrica sia effettivamente impossibile per specie filogeneticamente distanti dall’uomo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione