La moschea è l'edificio più rappresentativo di una città islamica, una sintesi di spazio religioso e collettivo nella vita musulmana. Le prime moschee nelle più antiche città islamiche furono costruite con pochi semplici elementi. Come scrive K.A.C. Creswell in Early Muslim Architecture, «A Bassora, fondata intorno al 635 d.C., la prima moschea, secondo Baladhuri, era semplicemente delimitata (ikhtatta) e la gente pregava lì senza alcun edificio. Secondo un'altra versione, sempre fornita da Baladhuri, era racchiusa da una recinzione di canne. A Kufa, fondata nel 638 d.C., la prima moschea era ugualmente primitiva. I suoi confini furono stabiliti da un uomo che scagliò una freccia verso la quibla, poi un'altra verso nord, un'altra a ovest e una quarta a est. Fu così formato un quadrato con ogni lato lungo due tiri di freccia. Quest'area non era racchiusa da mura ma solo da un fossato e l'unica caratteristica architettonica era un colonnato coperto (zulla) lungo 200 cubiti, che correva per tutta la lunghezza del lato sud». Nonostante le parole del Profeta: «Un edificio è la più vana delle imprese, che può divorare la ricchezza di un credente», belle e sontuose moschee sono state costruite nel corso dei secoli a partire dall'Egira, sia di dimensioni modeste, le moschee locali o di quartiere (masjid), sia più grandi, le cosiddette "moschee congregazionali" o "moschee del venerdì" (masjid jami). Secondo Julius Wellhausen, la moschea costituiva il foro dell'Islam primitivo, il luogo di riunione, dove venivano prese misure riguardanti la società islamica. Il terzo numero di DAr indaga, partendo da questa teoria, il tema della moschea come spazio collettivo oltre che come edificio religioso. Questa analisi viene proposta sia per indagarne l'evoluzione tipologica - dal modello della casa di Maometto a Medina alle moschee ottomane di Sinan - per stabilire un confronto fecondo con le realizzazioni più recenti, sia come "fatto urbano", indagandone il ruolo all'interno del tessuto urbano, soprattutto nei casi delle città europee la cui morfologia si fonda su regole di assetto diverse da quelle delle città in cui si è consolidato il modello della moschea.

La moschea. Nuove forme e nuovi caratteri. The mosque. New forms and new characters / Sansò, Claudia. - In: DAR. - ISSN 2785-3152. - STAMPA. - (2023).

La moschea. Nuove forme e nuovi caratteri. The mosque. New forms and new characters

Sansò, Claudia
2023-01-01

Abstract

La moschea è l'edificio più rappresentativo di una città islamica, una sintesi di spazio religioso e collettivo nella vita musulmana. Le prime moschee nelle più antiche città islamiche furono costruite con pochi semplici elementi. Come scrive K.A.C. Creswell in Early Muslim Architecture, «A Bassora, fondata intorno al 635 d.C., la prima moschea, secondo Baladhuri, era semplicemente delimitata (ikhtatta) e la gente pregava lì senza alcun edificio. Secondo un'altra versione, sempre fornita da Baladhuri, era racchiusa da una recinzione di canne. A Kufa, fondata nel 638 d.C., la prima moschea era ugualmente primitiva. I suoi confini furono stabiliti da un uomo che scagliò una freccia verso la quibla, poi un'altra verso nord, un'altra a ovest e una quarta a est. Fu così formato un quadrato con ogni lato lungo due tiri di freccia. Quest'area non era racchiusa da mura ma solo da un fossato e l'unica caratteristica architettonica era un colonnato coperto (zulla) lungo 200 cubiti, che correva per tutta la lunghezza del lato sud». Nonostante le parole del Profeta: «Un edificio è la più vana delle imprese, che può divorare la ricchezza di un credente», belle e sontuose moschee sono state costruite nel corso dei secoli a partire dall'Egira, sia di dimensioni modeste, le moschee locali o di quartiere (masjid), sia più grandi, le cosiddette "moschee congregazionali" o "moschee del venerdì" (masjid jami). Secondo Julius Wellhausen, la moschea costituiva il foro dell'Islam primitivo, il luogo di riunione, dove venivano prese misure riguardanti la società islamica. Il terzo numero di DAr indaga, partendo da questa teoria, il tema della moschea come spazio collettivo oltre che come edificio religioso. Questa analisi viene proposta sia per indagarne l'evoluzione tipologica - dal modello della casa di Maometto a Medina alle moschee ottomane di Sinan - per stabilire un confronto fecondo con le realizzazioni più recenti, sia come "fatto urbano", indagandone il ruolo all'interno del tessuto urbano, soprattutto nei casi delle città europee la cui morfologia si fonda su regole di assetto diverse da quelle delle città in cui si è consolidato il modello della moschea.
2023
Milano
Associazione Culturale Nostoi
Settore ICAR/14 - Composizione Architettonica e Urbana
La moschea. Nuove forme e nuovi caratteri. The mosque. New forms and new characters / Sansò, Claudia. - In: DAR. - ISSN 2785-3152. - STAMPA. - (2023).
Sansò, Claudia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11572/449330
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