La geomanzia medievale latina: sapere operativo per immagini

Che cos’è dunque la geomanzia? Di che tipo di sapere si tratta? Pur esprimendo alcuni aspetti del metodo geomantico (il riferimento alla terra, il getto dei punti, la dipendenza dalle influenze astrali), i tanti nomi con cui è stata designata la geomanzia a partire dal medioevo hanno lo svantaggio di trascurare componenti essenziali e di considerare la geomanzia solo in funzione dell’astrologia. Stranamente, nessuna denominazione fa leva sulle immagini, sulle case o sugli altri elementi grafici che compaiono nel corso della procedura geomantica e ai quali tanta attenzione è dedicata dai trattati di geomanzia. La geomanzia è infatti una forma di divinazione basata sulle immagini, ricavate da linee di punti tracciati sulla terra, collocate all’interno di una carta geomantica e interpretate secondo una tecnica ermeneutica complessa, volta a decifrarne il significato e a leggere, in questo modo, i pensieri reconditi nella mente dell’interrogante. Questa articolata procedura è presentata all’interno di trattati molto particolari, nei quali il testo scritto si compenetra con le rappresentazioni visive. Gli schemi, i diagrammi, le tabelle, i cerchi non sono semplici illustrazioni delle analisi e delle istruzioni del testo verbale, ma parte integrante del metodo geomantico, di cui visualizzano le diverse fasi, assolvendo anche a molteplici funzioni. “Sapere operativo per im- magini” mi pare essere la denominazione capace di esprimere gli elementi più caratteristici di questa arte divinatoria.