Graziella Anesi, più conosciuta come Graz, non ha mai voluto scrivere un libro sulla sua incredibile vita, perché diceva di essere «troppo impegnata a viverla». Nata con una malattia rarissima che l’ha costretta a vivere in una carrozzina, non si è mai persa d’animo e ha fatto tutto ciò che andava fatto: fondare una cooperativa, entrare in politica, viaggiare, tenere conferenze e battersi per i diritti delle persone con disabilità e per una società più giusta. Ne presentano un ritratto in queste pagine i suoi familiari, gli amici e tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerla. Il presente contributo si riferisce al ruolo di impulso che Graziella ha avuto nel progetto di abbattimento delle barriere architettoniche della casa di accoglienza Villa S.Ignazio di Trento.
Tutto iniziò con una (giustissima) osservazione critica / Fortin, Dario. - STAMPA. - (2024), pp. 102-104.
Tutto iniziò con una (giustissima) osservazione critica
Dario Fortin
2024-01-01
Abstract
Graziella Anesi, più conosciuta come Graz, non ha mai voluto scrivere un libro sulla sua incredibile vita, perché diceva di essere «troppo impegnata a viverla». Nata con una malattia rarissima che l’ha costretta a vivere in una carrozzina, non si è mai persa d’animo e ha fatto tutto ciò che andava fatto: fondare una cooperativa, entrare in politica, viaggiare, tenere conferenze e battersi per i diritti delle persone con disabilità e per una società più giusta. Ne presentano un ritratto in queste pagine i suoi familiari, gli amici e tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerla. Il presente contributo si riferisce al ruolo di impulso che Graziella ha avuto nel progetto di abbattimento delle barriere architettoniche della casa di accoglienza Villa S.Ignazio di Trento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione



