Il contributo intende indagare la rilevanza delle interpretationes a commento delle costituzioni imperiali ex lege Romana Visigothorum, così come recepite nel Liber iudiciorum o Lex Visigothorum. L’interpretatio nel Breviario è ancora uno strumento di corredo al testo imperiale, utile alla comprensione di un linguaggio ormai datato, quale quello delle cancellerie imperiali. La semplicità e chiarezza delle interpretationes, sebbene non legate ad un solo modello stilistico, rendono il testo decisamente più comprensibile e dunque maggiormente fruibile e da qui si assiste al passaggio dall’accezione di commento a quella di testo normativo, di diritto romano. La conclusione della parabola semantica dell’interpretatio da commento alla norma a testo di riferimento normativo si ha nel Liber iudiciorum in cui essa ha perso ogni riferimento alla costituzione imperiale romana, ma resta espressione della norma che, ormai, è del tutto assimilata nella cultura giuridica visigota. Si può dire che il modello visigoto della recezione dei principi di diritto romano, al pari di quello dello ius comune, stia alla base del diritto europeo. Tra i molti esempi che si possono offrire, si è scelto il confronto tra le interpretationes a CTh. 5.9.2 (Brev. 5.7.2) e il titolo L. Visig. IV.4, riguardanti l’esposizione di fanciulli; a CTh. 3.17.4 (Brev. 3.17.4) e L. Visig. 4.3.3 sulla nomina dei tutori e curatori. A conferma dell’autonomia dell’interpretatio si vuole offrire un esempio di commenti a costituzioni imperiali non recepite nel Breviario che trovano, comunque, un riscontro nel Liber iudiciorum, un confronto tra le interpretationes del titolo CTh. 4.12 (Ad senatus consultum Claudianum) e alcune leggi del titolo L. Visig. 3.2 (De nuptiis inlecitis).
The paper aims to investigate on the relevance of interpretationes as a reference law in the Liber iudiciorum or Lex Visigothorum. The interpretatio in the Lex Romana Visigothorum is still a tool for understanding the text of imperial laws and its language is certainly clearer than that of law. In the Liber iudiciorum there are rarely references to imperial constitutions, but rather to interpretations, completely assimilated in the Visigothic law. There would be many relevant examples, including interpretationes to CTh. 5.9.2 (Brev. 5.7.2) and LV. IV.4, about the exhibition of children; to CTh. 3.17.4 (Brev. 3.17.4) and LV. 4.3.3 about the guardianship; interpretationes of CTh. 4.12 (Ad senatus consultum Claudianum) e some laws of LV. 3.2 (De nuptiis inlecitis).
Le interpretationes come riferimento normativo nel Liber iudiciorum. Alcuni esempi / Tarozzi, Simona. - (2024), pp. 155-169.
Le interpretationes come riferimento normativo nel Liber iudiciorum. Alcuni esempi
Tarozzi, Simona
2024-01-01
Abstract
Il contributo intende indagare la rilevanza delle interpretationes a commento delle costituzioni imperiali ex lege Romana Visigothorum, così come recepite nel Liber iudiciorum o Lex Visigothorum. L’interpretatio nel Breviario è ancora uno strumento di corredo al testo imperiale, utile alla comprensione di un linguaggio ormai datato, quale quello delle cancellerie imperiali. La semplicità e chiarezza delle interpretationes, sebbene non legate ad un solo modello stilistico, rendono il testo decisamente più comprensibile e dunque maggiormente fruibile e da qui si assiste al passaggio dall’accezione di commento a quella di testo normativo, di diritto romano. La conclusione della parabola semantica dell’interpretatio da commento alla norma a testo di riferimento normativo si ha nel Liber iudiciorum in cui essa ha perso ogni riferimento alla costituzione imperiale romana, ma resta espressione della norma che, ormai, è del tutto assimilata nella cultura giuridica visigota. Si può dire che il modello visigoto della recezione dei principi di diritto romano, al pari di quello dello ius comune, stia alla base del diritto europeo. Tra i molti esempi che si possono offrire, si è scelto il confronto tra le interpretationes a CTh. 5.9.2 (Brev. 5.7.2) e il titolo L. Visig. IV.4, riguardanti l’esposizione di fanciulli; a CTh. 3.17.4 (Brev. 3.17.4) e L. Visig. 4.3.3 sulla nomina dei tutori e curatori. A conferma dell’autonomia dell’interpretatio si vuole offrire un esempio di commenti a costituzioni imperiali non recepite nel Breviario che trovano, comunque, un riscontro nel Liber iudiciorum, un confronto tra le interpretationes del titolo CTh. 4.12 (Ad senatus consultum Claudianum) e alcune leggi del titolo L. Visig. 3.2 (De nuptiis inlecitis).File | Dimensione | Formato | |
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