Lo studio di simulazione di reato, calunnia e autocalunnia consente di attualizzare una serie di convinzioni metodologiche (esigenza di dialogico superamento delle discrasie tra dottrina e giurisprudenza; significato di una reimpostazione in chiave costituzionalmente orientata anche di settori “classici” nell’universo penalistico; ottimizzabilità dell’interazione tra principi dimostrativi, principi argomentativi e canoni materiali di politica criminale; priorità concettuale e operativa da accordare alla tutela dell’accusato, nel contesto di una protezione seria di interessi di vita; opportunità di un infittimento della dialettica fra parte generale e parte speciale). Nei capitoli centrali del libro si affronta un insieme di questioni ermeneutiche poste dai delitti di falsa incolpazione alla luce, soprattutto, del principio di determinatezza, del divieto di analogia, di istanze di coerenza microsistematica e del principio di necessaria lesività. Argomentando una lettura della calunnia in chiave di plurioffensività – cumulativa, e non alternativa, peraltro – si lavora sulla «quadripartizione» testo-telos-sistema-testo. Una trattazione ad hoc viene dedicata al requisito della «possibilità di inizio di un procedimento penale per accertare il reato», che sarebbe sbagliato insediare come «socio tiranno» ma che, con una nutrita schiera di implicazioni, resta importante «socio paritario» in quest’area di tutela.
Criteri di interpretazione della legge penale: il banco di prova dei delitti di falsa incolpazione / Bonini, Sergio. - 9:(2024), pp. 1-384.
Criteri di interpretazione della legge penale: il banco di prova dei delitti di falsa incolpazione
Bonini, Sergio
2024-01-01
Abstract
Lo studio di simulazione di reato, calunnia e autocalunnia consente di attualizzare una serie di convinzioni metodologiche (esigenza di dialogico superamento delle discrasie tra dottrina e giurisprudenza; significato di una reimpostazione in chiave costituzionalmente orientata anche di settori “classici” nell’universo penalistico; ottimizzabilità dell’interazione tra principi dimostrativi, principi argomentativi e canoni materiali di politica criminale; priorità concettuale e operativa da accordare alla tutela dell’accusato, nel contesto di una protezione seria di interessi di vita; opportunità di un infittimento della dialettica fra parte generale e parte speciale). Nei capitoli centrali del libro si affronta un insieme di questioni ermeneutiche poste dai delitti di falsa incolpazione alla luce, soprattutto, del principio di determinatezza, del divieto di analogia, di istanze di coerenza microsistematica e del principio di necessaria lesività. Argomentando una lettura della calunnia in chiave di plurioffensività – cumulativa, e non alternativa, peraltro – si lavora sulla «quadripartizione» testo-telos-sistema-testo. Una trattazione ad hoc viene dedicata al requisito della «possibilità di inizio di un procedimento penale per accertare il reato», che sarebbe sbagliato insediare come «socio tiranno» ma che, con una nutrita schiera di implicazioni, resta importante «socio paritario» in quest’area di tutela.File | Dimensione | Formato | |
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