Illustre e comune nel canto religioso medievale

Il contributo affronta il tema del convegno attraverso la considerazione dell’esperienza musicale medievale di area umbro-toscana al tempo di Dante. Mette a confronto due diffuse realtà di canto dell’epoca: da una parte il cosiddetto ‘canto gregoriano’, con testo latino, ossia la lingua musicale ‘illustre’ e ‘alta’, destinata a cantori professionisti o comunque specializzati; dall’altra parte la lingua musicale comune, che è quella della lauda, con testo in volgare italiano, destinata a laici devoti senza istruzione musicale; una lingua musicale volutamente semplice e ‘comune’ come grammatica, come sintassi, come punteggiatura musicale, come ritmo, in piena sintonia con la semplicità di lessico, di sintassi e di morfologia dei testi intonati.

The contribution addresses the theme of the conference by considering the medieval musical experience of the Umbro-Tuscan area in Dante’s time. It compares two widespread singing realities of the time: on the one hand, the so-called ‘Gregorian chant’, with a Latin text, i.e. the ‘illustrious’ and ‘high’ musical language, intended for professional or in any case specialised singers; on the other hand, the common musical language, which is that of the lauda, with a vernacular Italian text, intended for devout laymen without musical instruction; a deliberately simple and ‘common’ musical language in terms of grammar, syntax, musical punctuation and rhythm, in full harmony with the simplicity of vocabulary, syntax and morphology of the sung texts.