L’esame neuropsicologico di base maggiormente utilizzato è quello di Spinnler e Tognoni (1987), il quale ha, però, dei limiti: è molto lungo (dura 4 ore) e non copre tutte le diverse fasce d’età (parte dai 40 anni). Lo screening neuropsicologico breve differisce da quello di Spinnler e Tognoni per tre principali aspetti: 1) la brevità; 2) una maggiore copertura delle diverse fasce d’età; 3) una particolare attenzione per le funzioni esecutive. La batteria di quest’esame neuropsicologico breve è costituita da 16 prove, tese ad esplorare le prestazioni cognitive in ambiti eterogenei: - Funzioni cognitive generali: Minimental State Examination; - Memoria: Digit Span, Doppio Compito, Memoria di Prosa; - Intelligenza: Matrici Progressive di Raven; - Linguaggio: Test di Fluenza Verbale Fonemica, Token Test, Test dell’Astrazione; - Abilità visuo-spaziali: Copia di Disegni, Disegno dell’Orologio, Disegno Spontaneo; - Percezione: Riconoscimento Tattile, Riconoscimento Visivo; - Funzioni Esecutive: Doppio Compito, Trial Making Test, Test delle Figure Aggrovigliate, Stime Cognitive. Per analizzare i dati raccolti, è stata utilizzata l’analisi della varianza, considerando come fattori indipendenti l’età e il sesso, in relazione al co-variare del livello di scolarità. I risultati hanno mostrato: (a) un effetto esclusivamente dell’età nel Digit Span, nel Disegno dell’Orologio, nel Doppio Compito, nel MMSE e nelle Prove Prassiche; in particolare, un calo considerevole della prestazione diventa evidente dai 70 anni d’età; (b) un effetto dell’età e della scolarità nell’Astrazione, nelle Figure Aggrovigliate, nella Fluenza Verbale Fonemica, nella Memoria di Prosa, nel senso che l’effetto dell’età è maggiormente pronunciato nella condizione di bassa scolarità; (c) un effetto della variabile sesso, che interagisce con l’età e con la scolarità nel TMT e nel Raven, cioè in quelle prove che coinvolgono abilità di tipo visuo-spaziale. Questi primi risultati hanno messo in luce tre aspetti: 1) I 70 anni sono un’età critica, segnano un punto di passaggio decisivo per il rallentamento cognitivo: a quest’età si verificherebbe una modificazione nell’uso di strategie cognitive, che diventerebbero meno efficaci, forse a causa della compromissione prevalente del lobo frontale. Quest’aspetto è confermato anche dai risultati di un’analisi fattoriale applicata alle singole fasce d’età. 2) Un alto livello d’istruzione influenza in modo positivo l’andamento della prestazione nel tempo, come se l’esercizio delle funzioni mentali proteggesse dall’invecchiamento cerebrale. 3) La variabile sesso influenza la prestazione nei test che coinvolgono abilità visuo-spaziali: probabilmente durante la normale differenziazione sessuale si stabiliscono differenze strutturali sia corticali che sottocorticali. I dati sono ancora preliminari, perché questa ricerca è l’inizio di una taratura di un esame neuropsicologico, che, per essere considerata uno standard di riferimento, necessita di ampliare il campione, in modo che divenga rappresentativo della popolazione. Inoltre, si potranno ottenere risultati interessanti dal confronto della prestazione normale con quella compromessa dei pazienti.
Taratura di un esame neuropsicologico breve. Dati preliminari / Sovrano, Valeria Anna. - STAMPA. - (1999), pp. 1-43.
Taratura di un esame neuropsicologico breve. Dati preliminari
Valeria Anna Sovrano
1999-01-01
Abstract
L’esame neuropsicologico di base maggiormente utilizzato è quello di Spinnler e Tognoni (1987), il quale ha, però, dei limiti: è molto lungo (dura 4 ore) e non copre tutte le diverse fasce d’età (parte dai 40 anni). Lo screening neuropsicologico breve differisce da quello di Spinnler e Tognoni per tre principali aspetti: 1) la brevità; 2) una maggiore copertura delle diverse fasce d’età; 3) una particolare attenzione per le funzioni esecutive. La batteria di quest’esame neuropsicologico breve è costituita da 16 prove, tese ad esplorare le prestazioni cognitive in ambiti eterogenei: - Funzioni cognitive generali: Minimental State Examination; - Memoria: Digit Span, Doppio Compito, Memoria di Prosa; - Intelligenza: Matrici Progressive di Raven; - Linguaggio: Test di Fluenza Verbale Fonemica, Token Test, Test dell’Astrazione; - Abilità visuo-spaziali: Copia di Disegni, Disegno dell’Orologio, Disegno Spontaneo; - Percezione: Riconoscimento Tattile, Riconoscimento Visivo; - Funzioni Esecutive: Doppio Compito, Trial Making Test, Test delle Figure Aggrovigliate, Stime Cognitive. Per analizzare i dati raccolti, è stata utilizzata l’analisi della varianza, considerando come fattori indipendenti l’età e il sesso, in relazione al co-variare del livello di scolarità. I risultati hanno mostrato: (a) un effetto esclusivamente dell’età nel Digit Span, nel Disegno dell’Orologio, nel Doppio Compito, nel MMSE e nelle Prove Prassiche; in particolare, un calo considerevole della prestazione diventa evidente dai 70 anni d’età; (b) un effetto dell’età e della scolarità nell’Astrazione, nelle Figure Aggrovigliate, nella Fluenza Verbale Fonemica, nella Memoria di Prosa, nel senso che l’effetto dell’età è maggiormente pronunciato nella condizione di bassa scolarità; (c) un effetto della variabile sesso, che interagisce con l’età e con la scolarità nel TMT e nel Raven, cioè in quelle prove che coinvolgono abilità di tipo visuo-spaziale. Questi primi risultati hanno messo in luce tre aspetti: 1) I 70 anni sono un’età critica, segnano un punto di passaggio decisivo per il rallentamento cognitivo: a quest’età si verificherebbe una modificazione nell’uso di strategie cognitive, che diventerebbero meno efficaci, forse a causa della compromissione prevalente del lobo frontale. Quest’aspetto è confermato anche dai risultati di un’analisi fattoriale applicata alle singole fasce d’età. 2) Un alto livello d’istruzione influenza in modo positivo l’andamento della prestazione nel tempo, come se l’esercizio delle funzioni mentali proteggesse dall’invecchiamento cerebrale. 3) La variabile sesso influenza la prestazione nei test che coinvolgono abilità visuo-spaziali: probabilmente durante la normale differenziazione sessuale si stabiliscono differenze strutturali sia corticali che sottocorticali. I dati sono ancora preliminari, perché questa ricerca è l’inizio di una taratura di un esame neuropsicologico, che, per essere considerata uno standard di riferimento, necessita di ampliare il campione, in modo che divenga rappresentativo della popolazione. Inoltre, si potranno ottenere risultati interessanti dal confronto della prestazione normale con quella compromessa dei pazienti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione