Secondo Enrico di Herford i temi mitici non sono oggetto di mera curiosità erudita, ma fanno parte a pieno titolo di una particolare ‘filosofia’ del reale, rispondono a un’originale concezione di sapere enciclopedico. La Catena aurea entium si distingue da altre enciclopedie innanzi tutto perché propone il concetto di ‘ente divino’, una classe del reale che non si esaurisce nel Dio cristiano, perché vi appartengono anche gli dèi e gli eroi dei miti classici, i fantasmi, le intelligenze, i demoni e perfino gli idoli, prodotti dall’arte umana. È evidente che il consueto paradigma teologico scolastico, articolato intorno alla distinzione tra Creatore e creatura, non è adeguato a rendere ragione del complesso panorama del libro I della Catena aurea entium. Al livello superiore di perfezione, la catena aurea dell’essere presenta entità soprannaturali, attestate in tradizioni culturali disparate, le quali hanno in comune la capacità di compiere operare azioni mirabili, di realizzare gesta favolose, di operare fatti sorprendenti e inspiegabili a lume di ragione naturale. Questa reinterpretazione del ‘divino’ ha immediate ricadute sul rapporto tra la rivelazione cristiana e la rivelazione originaria del sapere pagano e precristiano. La lettura delle questioni che compongono il libro I della Catena aurea entium rivela infatti assonanze tra la spiritualità e la cultura cristiane e i concetti della filosofia e della cultura antica.
Gli dèi dei gentili nella Catena aurea entium di Enrico di Herford / Palazzo, Alessandro. - STAMPA. - 195:(2023), pp. 351-370.
Gli dèi dei gentili nella Catena aurea entium di Enrico di Herford
Palazzo, Alessandro
2023-01-01
Abstract
Secondo Enrico di Herford i temi mitici non sono oggetto di mera curiosità erudita, ma fanno parte a pieno titolo di una particolare ‘filosofia’ del reale, rispondono a un’originale concezione di sapere enciclopedico. La Catena aurea entium si distingue da altre enciclopedie innanzi tutto perché propone il concetto di ‘ente divino’, una classe del reale che non si esaurisce nel Dio cristiano, perché vi appartengono anche gli dèi e gli eroi dei miti classici, i fantasmi, le intelligenze, i demoni e perfino gli idoli, prodotti dall’arte umana. È evidente che il consueto paradigma teologico scolastico, articolato intorno alla distinzione tra Creatore e creatura, non è adeguato a rendere ragione del complesso panorama del libro I della Catena aurea entium. Al livello superiore di perfezione, la catena aurea dell’essere presenta entità soprannaturali, attestate in tradizioni culturali disparate, le quali hanno in comune la capacità di compiere operare azioni mirabili, di realizzare gesta favolose, di operare fatti sorprendenti e inspiegabili a lume di ragione naturale. Questa reinterpretazione del ‘divino’ ha immediate ricadute sul rapporto tra la rivelazione cristiana e la rivelazione originaria del sapere pagano e precristiano. La lettura delle questioni che compongono il libro I della Catena aurea entium rivela infatti assonanze tra la spiritualità e la cultura cristiane e i concetti della filosofia e della cultura antica.File | Dimensione | Formato | |
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