Il punto di partenza della mia riflessione è dato da alcune controversie promosse dai detentori di copyright, in cui questi ultimi hanno tentato di ottenere l’enforcement dei propri diritti nei confronti di utenti di Internet sospettati di aver effettuato una condivisione online di contenuti coperti da diritto d’autore. In tali procedimenti, le richieste di tutela dei titolari del diritto d’autore hanno finito per scontrarsi con il diritto alla privacy (rectius: il diritto alla protezione dei dati personali) degli utenti. Applicando il metodo comparatistico e un’analisi multidisciplinare, loscopo della mia ricerca è stato quello di comprendere in quale modo i giudici risolvano il menzionato conflitto tra protezione dei dati personali e tutela del diritto d’autore. La comparazione considera il sistema italiano, con imprescindibile riferimento anche alla dimensione europea, nonché i sistemi nordamericani (USA e Canada). L’idea sottesa alla mia analisi è che la tecnologia influisca sulla società, che a sua volta influisce sui c.d. lawmakers, giudici inclusi. Costoro infatti vivono ed operano all’interno di un preciso contesto, di una società. È pertanto plausibile, se non inevitabile, che le decisioni dei giudici riflettano i valori di quella società. Molti studi che hanno illustrato il modo in cui le corti decidono, hanno altresì verificato che esse possono essere influenzate dalla società e dalla cultura in cui operano. Per comprendere se le mie ipotesi fossero plausibili, ho valutato ciò che ho definito come “percezione” del diritto d’autore da parte dei consociati nei tre sistemi considerati. La stessa analisi è stata effettuata con riferimento alla protezione dei dati personali. Altro dato importante che è stato esaminato è ciò che ho definito come “concezione”, ovverosia l’insieme di policies che caratterizzano la regolamentazione dei due diritti in gioco. Da tali analisi è emerso come la tecnologia abbia profondamente influenzato sia l’essenza delle norme in materia di diritto d’autore e di protezione dei dati personali, sia il modo in cui i consociati vivono e si comportano. Questo ha conseguentemente portato a percezioni differenti circa la necessità di protezione dei diritti considerati. La domanda cui intendevo dare risposta con questa ricerca è la seguente: possono tali diverse percezioni e concezioni essere la ragione sottesa ai diversi esiti che le controversie da cui prende spunto questo lavoro hanno raggiunto? Questo è stato l’obiettivo della mia ricerca, pur conscia del fatto che la mia risposta è soltanto una delle molte possibili e concorrenti spiegazioni.
The starting point of this research are a number of selected lawsuits in which copyright holders have tried to enforce their rights against Internet users suspected of illegal file-sharing. In so doing, copyright enforcement collided with users’ information privacy. Employing a comparative and multidisciplinary approach, my aim is to understand the way judges solve the mentioned conflict between information privacy and copyright enforcement. The comparison involves the European system (with particular regard to Italy) and the North American ones (US and Canada). The idea behind my analysis is that technology affects society, which in turn affects lawmakers, and even judges. Indeed, judges do not live a secluded life, but operate within a society. Therefore, it is at least plausible, if not necessary, that their decisions reflect the values of that society. Many studies illustrate the way courts decide and if and how they can be influenced by the society and culture in which they operate. To assess if my statement is sound, I shall consider the perception of copyright in the three normative systems. The same analysis is undertaken with regard to information privacy. Importance is given also to the policies adopted for the two rights. Unsurprisingly, technology has affected in many ways the substance of both privacy and copyright norms, as well as people’s lives and people’s way of behaving. This has led to a different perception of the need to protect the aforementioned rights. The question I mean to answer is the following: could this be a reason why, despite similar legal frameworks, the outcomes of lawsuits are quite different among the considered legal systems? This is the goal of my research, conscious of the fact that anyway my answer can be just one of the many possible explanations.
Enforcement del diritto d'autore nell'ambito di Internet vs. protezione dei dati personali: bilanciamento tra diritti fondamentali e contesto culturale = Copyright enforcement in the Internet vs. personal data protection: balance between fundamental rights and cultural context / Giovanella, Federica. - ELETTRONICO. - 20:(2014), pp. 1-50.
Enforcement del diritto d'autore nell'ambito di Internet vs. protezione dei dati personali: bilanciamento tra diritti fondamentali e contesto culturale = Copyright enforcement in the Internet vs. personal data protection: balance between fundamental rights and cultural context
Giovanella, Federica
2014-01-01
Abstract
Il punto di partenza della mia riflessione è dato da alcune controversie promosse dai detentori di copyright, in cui questi ultimi hanno tentato di ottenere l’enforcement dei propri diritti nei confronti di utenti di Internet sospettati di aver effettuato una condivisione online di contenuti coperti da diritto d’autore. In tali procedimenti, le richieste di tutela dei titolari del diritto d’autore hanno finito per scontrarsi con il diritto alla privacy (rectius: il diritto alla protezione dei dati personali) degli utenti. Applicando il metodo comparatistico e un’analisi multidisciplinare, loscopo della mia ricerca è stato quello di comprendere in quale modo i giudici risolvano il menzionato conflitto tra protezione dei dati personali e tutela del diritto d’autore. La comparazione considera il sistema italiano, con imprescindibile riferimento anche alla dimensione europea, nonché i sistemi nordamericani (USA e Canada). L’idea sottesa alla mia analisi è che la tecnologia influisca sulla società, che a sua volta influisce sui c.d. lawmakers, giudici inclusi. Costoro infatti vivono ed operano all’interno di un preciso contesto, di una società. È pertanto plausibile, se non inevitabile, che le decisioni dei giudici riflettano i valori di quella società. Molti studi che hanno illustrato il modo in cui le corti decidono, hanno altresì verificato che esse possono essere influenzate dalla società e dalla cultura in cui operano. Per comprendere se le mie ipotesi fossero plausibili, ho valutato ciò che ho definito come “percezione” del diritto d’autore da parte dei consociati nei tre sistemi considerati. La stessa analisi è stata effettuata con riferimento alla protezione dei dati personali. Altro dato importante che è stato esaminato è ciò che ho definito come “concezione”, ovverosia l’insieme di policies che caratterizzano la regolamentazione dei due diritti in gioco. Da tali analisi è emerso come la tecnologia abbia profondamente influenzato sia l’essenza delle norme in materia di diritto d’autore e di protezione dei dati personali, sia il modo in cui i consociati vivono e si comportano. Questo ha conseguentemente portato a percezioni differenti circa la necessità di protezione dei diritti considerati. La domanda cui intendevo dare risposta con questa ricerca è la seguente: possono tali diverse percezioni e concezioni essere la ragione sottesa ai diversi esiti che le controversie da cui prende spunto questo lavoro hanno raggiunto? Questo è stato l’obiettivo della mia ricerca, pur conscia del fatto che la mia risposta è soltanto una delle molte possibili e concorrenti spiegazioni.File | Dimensione | Formato | |
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