Se la giurisprudenza si interroga su come progettare ordinamenti che sostituiscano il «fine pena mai» con irrogazioni alternative, verso una giustizia più riparativa, non dovrebbero porsi la stessa domanda la filosofia morale e la teologia quando, dalla figura del giudice umano, spostino lo sguardo a quella di un giudice divino? Può esistere, nel mondo finito, una colpa tanto grave da meritare una pena infinita, senza alcuna possibilità di riscatto? Se le concezioni escatologiche sono per lo più incentrate sulla promessa di nuovi cieli e nuova terra, perché non postulare una «restituzione» finale di ogni vita? In questione è la dottrina della «apocatastasi», un termine che compare originariamente nel contesto della filosofia antica, e che, intorno al III secolo d.C., si stabilizza come appello a quel giorno in cui Dio sarà «tutto in tutti» (1Cor 15,28). Il presente volume prova a dimostrare che l’apocatastasi, elevata a «principio», assume oggi le fattezze di un teologumeno, di una questione concettualmente ed esistenzialmente non più eludibile.
Principio Apocatastasi: La vita restituita come postulato di una filosofia morale / Ghia, Francesco. - STAMPA. - 25:(2023), pp. 1-704.
Principio Apocatastasi: La vita restituita come postulato di una filosofia morale
Francesco Ghia
2023-01-01
Abstract
Se la giurisprudenza si interroga su come progettare ordinamenti che sostituiscano il «fine pena mai» con irrogazioni alternative, verso una giustizia più riparativa, non dovrebbero porsi la stessa domanda la filosofia morale e la teologia quando, dalla figura del giudice umano, spostino lo sguardo a quella di un giudice divino? Può esistere, nel mondo finito, una colpa tanto grave da meritare una pena infinita, senza alcuna possibilità di riscatto? Se le concezioni escatologiche sono per lo più incentrate sulla promessa di nuovi cieli e nuova terra, perché non postulare una «restituzione» finale di ogni vita? In questione è la dottrina della «apocatastasi», un termine che compare originariamente nel contesto della filosofia antica, e che, intorno al III secolo d.C., si stabilizza come appello a quel giorno in cui Dio sarà «tutto in tutti» (1Cor 15,28). Il presente volume prova a dimostrare che l’apocatastasi, elevata a «principio», assume oggi le fattezze di un teologumeno, di una questione concettualmente ed esistenzialmente non più eludibile.File | Dimensione | Formato | |
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