Nel 1833, presentando la nuova edizione dei Lineamenti di filosofia del diritto, Eduard Gans lamentò "l'enorme sproporzione" tra il valore dell'opera e la sua scarsa fortuna. Tale giudizio appare confermato in sede storica: la filosofia del diritto di Hegel non fece 'scuola', e le poche opere che vi s'ispirarono caddero presto nell'oblio, e vi sono rimaste fino a oggi. Questo libro intende contribuire a colmare la lacuna. Vi sono esaminati e contestualizzati, per la prima volta, gli scritti di filosofia del diritto che o i loro autori o i contemporanei intesero come prodotti della 'scuola hegeliana', fino alle soglie del 1848. Accanto alle figure più o meno note di Abegg e Gans, di Göschel e Michelet s'incontrano quelle sconosciute di Besser, Bitzer, von der Hagen, von Meysenbug, Sietze e 'Saling' (del quale è rivelata la vera identità). La galleria che si viene così a comporre offre uno spaccato della cultura giuridica del Vormärz e delle controversie che la attraversarono, e getta nuove luce su diversi aspetti della teoria hegeliana dello spirito oggettivo. L'Introduzione mostra come la clamorosa sfortuna dell'hegelismo giuridico sia stata un episodio tra i più istruttivi nel processo di ridefinizione disciplinare e scientifica della 'giurisprudenza'
L’enorme sproporzione. La filosofia del diritto nella scuola hegeliana (1821-1846) / Bertani, Corrado. - STAMPA. - 496:(2023), pp. 1-369.
L’enorme sproporzione. La filosofia del diritto nella scuola hegeliana (1821-1846)
Bertani, Corrado
2023-01-01
Abstract
Nel 1833, presentando la nuova edizione dei Lineamenti di filosofia del diritto, Eduard Gans lamentò "l'enorme sproporzione" tra il valore dell'opera e la sua scarsa fortuna. Tale giudizio appare confermato in sede storica: la filosofia del diritto di Hegel non fece 'scuola', e le poche opere che vi s'ispirarono caddero presto nell'oblio, e vi sono rimaste fino a oggi. Questo libro intende contribuire a colmare la lacuna. Vi sono esaminati e contestualizzati, per la prima volta, gli scritti di filosofia del diritto che o i loro autori o i contemporanei intesero come prodotti della 'scuola hegeliana', fino alle soglie del 1848. Accanto alle figure più o meno note di Abegg e Gans, di Göschel e Michelet s'incontrano quelle sconosciute di Besser, Bitzer, von der Hagen, von Meysenbug, Sietze e 'Saling' (del quale è rivelata la vera identità). La galleria che si viene così a comporre offre uno spaccato della cultura giuridica del Vormärz e delle controversie che la attraversarono, e getta nuove luce su diversi aspetti della teoria hegeliana dello spirito oggettivo. L'Introduzione mostra come la clamorosa sfortuna dell'hegelismo giuridico sia stata un episodio tra i più istruttivi nel processo di ridefinizione disciplinare e scientifica della 'giurisprudenza'I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione