Le grandi innovazioni nel campo dell’elaborazione di forme e figure nel secolo scorso spesso hanno talvolta affiancato allo stupore e all’ottimismo della scoperta, un’incertezza metodologica condivisa con altri campi del Sapere. È innegabile quanto l’avvento ormai cinquantennale delle tecnologie informatiche a supporto della comunicazione e della rappresentazione – insieme ai cambiamenti socio-economici avvenuti – abbia posto le basi per un irreversibile salto ontologico nei processi di elaborazione della forma, eppure ancora molto spesso si riscontrano riferimenti storici che possono in qualche modo ispirare teorie e prassi attuali. In questo senso alcune letture ritenute classiche, da Valéry a Benjamin, da Arnheim a Waburg forniscono non pochi spunti sostanziali per comprendere la contemporaneità. A tal proposito i noti schizzi pedagogici di Paul Klee (1925), come tutto il compendio degli appunti che l’artista svizzero ha redatto e catalogato fin dal primo giorno di insegnamento al Bauhaus (1921-31), contengono idee e prassi declinabili nel mondo dell’informatica grafica, dei software di modellazione parametrica, ma anche in ambiti dove l’obiettivo non è il controllo della forma in quanto tale, a vantaggio del controllo del processo creativo. E un rinnovato interesse al lavoro di Klee pedagogo lo si deve anche all’accessibilità open source garantita dal Zentrum Paul Klee di Brema, che consente uno studio diretto delle fonti. Un altro spunto straordinariamente interessante è la produzione crossmediale di El Lisintskij, che con i suoi Proun anticipa – o ispira – il lavoro di alcuni dei massimi architetti del secondo Novecento. Il lavoro di El Lisintskij si connota anche per la libera tracimazione tra le arti visuali – grafica, pittura, scultura e architettura – di modalità compositive, produzione di stilemi e innovazioni figurative, ponendo le basi per una visione dell’arte che potremmo definire “totale”. Altri autori dei primi due decenni del Novecento hanno esplorato le potenzialità delle rinnovate arti figurative: dal fortunato Punto, linea, superficie. di Kandinskij alla Teoria della forma e della composizione di Itten, la pedagogia delle arti del Bauhaus è, evidentemente, ancora valida come substrato culturale per la ricerca in campo architettonico, ma forse più in generale, nelle arti figurative. Ma se l’assetto pedagogico del Bauhaus e gli sviluppi del costruttivismo russo sono ben rintracciabili in letteratura, proprio dallo scambio con queste due grandi esperienze avanguardistiche, tutta una produzione grafico-artistica-performativa in area est-europea sembra abbia avuto modo di sviluppare e ibridare temi compositivi permutati da Bauhaus e Costruttivismo russo.

In the last century the great innovations in the field of the forms and figures elaboration have often sometimes accompanied the amazement and optimism of the discovery with a methodological uncertainty shared with other fields of Knowledge. It is undeniable that the advent of information technology and representation - together with the socio-economic changes that have taken place - has laid the foundations for an irreversible ontological leap in the process of form processing, and yet very often there are historical references that can somehow inspire current theories and practices. In this sense, some interpretations considered to be classical, from Valéry to Benjamin, from Arnheim to Waburg, provide not a few substantial points for understanding contemporaneity. In this regard, the well-known pedagogical sketches by Paul Klee (1925), like the whole compendium of notes that the Swiss artist wrote and cataloged from the first day of teaching at the Bauhaus (1921-31), contain ideas and practices that can be declined in the world of graphic informatics, parametric modeling software, but also in areas where the goal is not the control of the form as such, to the advantage of the creative process control. And a renewed interest in the work of Klee pedagogue is also due to the open source accessibility guaranteed by the Zentrum Paul Klee of Bremen, which allows a direct study of the sources. Another extraordinarily interesting idea is El Lisintskij’s cross-media production, who with his Proun anticipates - or inspires - the work of some of the greatest architects of the late twentieth century. El Lisintskij’s work is also characterized by the free overflow of visual arts - graphics, painting, sculpture and architecture - of compositional methods, production of stylistic elements and figurative innovations, laying the foundations for a vision of art that we could define as “total”. Other authors of the first two decades of the twentieth century have explored the potential of the renewed figurative arts: from the Kandinsky’s lucky “Point, line, surface” to the Theory of form and composition by Itten, the pedagogy of the Bauhaus arts is, evidently, still valid as a cultural substratum for research in the architectural field, but perhaps more generally, in the figurative arts. But if the pedagogical structure of the Bauhaus and the developments of Russian constructivism are well traceable in literature, just from the exchange with these two great avant-garde experiences, all a graphic-artistic-performative production in the East-European area seems to have developed and hybridized compositional themes permuted by Bauhaus and Russian Constructivism.

L'attualità della pedagogia delle arti di inizio Novecento in Est Europa: Gestaltung e Formenlehre come risorse delle creatività figurative / Luigini, Alessandro; Vattano, Starlight. - STAMPA. - (2018), pp. 1415-1422. (Intervento presentato al convegno XVII Congreso Internacional EGA Expresión Gráfica Arquitectónica 2018 tenutosi a Alicante nel 29-30 maggio, 1 giugno 2018).

L'attualità della pedagogia delle arti di inizio Novecento in Est Europa: Gestaltung e Formenlehre come risorse delle creatività figurative

Vattano, Starlight
2018-01-01

Abstract

Le grandi innovazioni nel campo dell’elaborazione di forme e figure nel secolo scorso spesso hanno talvolta affiancato allo stupore e all’ottimismo della scoperta, un’incertezza metodologica condivisa con altri campi del Sapere. È innegabile quanto l’avvento ormai cinquantennale delle tecnologie informatiche a supporto della comunicazione e della rappresentazione – insieme ai cambiamenti socio-economici avvenuti – abbia posto le basi per un irreversibile salto ontologico nei processi di elaborazione della forma, eppure ancora molto spesso si riscontrano riferimenti storici che possono in qualche modo ispirare teorie e prassi attuali. In questo senso alcune letture ritenute classiche, da Valéry a Benjamin, da Arnheim a Waburg forniscono non pochi spunti sostanziali per comprendere la contemporaneità. A tal proposito i noti schizzi pedagogici di Paul Klee (1925), come tutto il compendio degli appunti che l’artista svizzero ha redatto e catalogato fin dal primo giorno di insegnamento al Bauhaus (1921-31), contengono idee e prassi declinabili nel mondo dell’informatica grafica, dei software di modellazione parametrica, ma anche in ambiti dove l’obiettivo non è il controllo della forma in quanto tale, a vantaggio del controllo del processo creativo. E un rinnovato interesse al lavoro di Klee pedagogo lo si deve anche all’accessibilità open source garantita dal Zentrum Paul Klee di Brema, che consente uno studio diretto delle fonti. Un altro spunto straordinariamente interessante è la produzione crossmediale di El Lisintskij, che con i suoi Proun anticipa – o ispira – il lavoro di alcuni dei massimi architetti del secondo Novecento. Il lavoro di El Lisintskij si connota anche per la libera tracimazione tra le arti visuali – grafica, pittura, scultura e architettura – di modalità compositive, produzione di stilemi e innovazioni figurative, ponendo le basi per una visione dell’arte che potremmo definire “totale”. Altri autori dei primi due decenni del Novecento hanno esplorato le potenzialità delle rinnovate arti figurative: dal fortunato Punto, linea, superficie. di Kandinskij alla Teoria della forma e della composizione di Itten, la pedagogia delle arti del Bauhaus è, evidentemente, ancora valida come substrato culturale per la ricerca in campo architettonico, ma forse più in generale, nelle arti figurative. Ma se l’assetto pedagogico del Bauhaus e gli sviluppi del costruttivismo russo sono ben rintracciabili in letteratura, proprio dallo scambio con queste due grandi esperienze avanguardistiche, tutta una produzione grafico-artistica-performativa in area est-europea sembra abbia avuto modo di sviluppare e ibridare temi compositivi permutati da Bauhaus e Costruttivismo russo.
2018
Sobre la influencia de las herramientas de representación e ideación en la arquitectura
Alicante
ByPrint Percom S.L.
978-84-16724-95-6
Luigini, Alessandro; Vattano, Starlight
L'attualità della pedagogia delle arti di inizio Novecento in Est Europa: Gestaltung e Formenlehre come risorse delle creatività figurative / Luigini, Alessandro; Vattano, Starlight. - STAMPA. - (2018), pp. 1415-1422. (Intervento presentato al convegno XVII Congreso Internacional EGA Expresión Gráfica Arquitectónica 2018 tenutosi a Alicante nel 29-30 maggio, 1 giugno 2018).
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
L_attualità_della_pedagogia_delle_arti_di_inizio_novecento_in_est_europa.pdf

Solo gestori archivio

Tipologia: Versione editoriale (Publisher’s layout)
Licenza: Creative commons
Dimensione 5.35 MB
Formato Adobe PDF
5.35 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11572/374837
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact