Manifesti e bozzetti di scena: la danza come metafora del corpo = Posters and Stage Sketches: Dance as a Metaphor for the Body

L’articolo si sofferma sullo studio delle alterazioni formali e sulle configurazioni del corpo umano nei bozzetti dei costumi di scena e nei manifesti pubblicitari della prima metà del Novecento. La letteratura offre un ampio panorama sulle produzioni grafiche realizzate per la divulgazione delle innovazioni teatrali nell’ambito delle tecniche e dei materiali pensati per sorprendere una società ormai ingerita dai suoni stridenti della velocità; rimane tuttavia aperta la questione relativa alla lettura compositivo-segnica dei valori cinetici e spaziali. Questo studio offrirebbe un approfondimento sulle connessioni tra il corpo nello spazio teatrale e la sua rappresentazione nell’esecuzione del movimento, per osservare il processo di trasfigurazione del corpo nel luogo del disegno. La lettura delle immagini prese in esame guarda alle possibilità dispiegate dalle rappresentazioni del corpo che si muove dentro la ‘maschera scenica’ con l’obiettivo di riconoscere nelle strategie compositive adottate un vocabolario di segni atti a descrivere gli stati di moto del danzatore. La disposizione degli elementi, la struttura geometrica, gli effetti cromatici, la collocazione dei testi, le metafore grafiche sono alcuni dei valori sui quali il saggio si concentra, ricostruendo un periodo della storia dell’immagine fortemente legato alla trasformazione del corpo nello spazio, attraverso il progetto del costume di scena, nella qualità di simulacro del ballerino e di suo doppio.

The article focuses on the study of formal alterations and configurations of the human body in sketches of stage costumes and advertising posters of the first half of the twentieth century. The literature offers a broad overview of the graphic productions made for the dissemination of theatrical innovations in the field of techniques and materials designed to surprise a society now ingested by the strident sounds of speed; however, the question of the sign-compositive reading of kinetic and spatial values remains open. This study offers an in-depth examination of the connections between the body in the theatrical space and its representation in the execution of movement, to observe the process of transfiguration of the body in the place of drawing. The reading of the images examined looks at the possibilities unfolded by the representations of the body moving within the ‘stage mask’ with the aim of recognizing in the compositional strategies adopted a vocabulary of signs capable of describing the dancer’s states of motion. The arrangement of the elements, the geometric structure, the chromatic effects, the placement of the texts, the graphic metaphors are some of the values on which the essay focuses, reconstructing a period in the history of the image strongly linked to the transformation of the body in space, through the design of the stage costume, in the quality of simulacrum of the dancer and his double.