Il progetto Portus Liquid Archeology individua, con i metodi della “Scuola di Trento” i temi identitari riconosciuti nel quadrante Roma Fiumicino (10 km x 10 Km) assegnato dagli organizzatori. Con i metodi e gli strumenti della "composizione architettonica e urbana", il lavoro trasferisce sul piano progettuale e per figure identitarie gli elementi riconosciuti nella ricerca, operando attraverso le strategie del progetto di “sottrazione” e di “sovrascrittura” del palinsesto territoriale. Alla grande scala il progetto ridefinisce le transizioni tra gli elementi trovati - il patrimonio archeologico, agricolo e le infrastrutture dell’acqua - alla scala urbana l’architettura del progetto delinea i nuovi elementi, di limite e densificazione, necessari per instaurare i nessi e le relazioni per "costruire i luoghi". Entro la nuova "limitatio" l'architettura lineare del nuovo terminal è immaginata come una infrastruttura complessa e stratificata per evitare il consumo di suolo e per permettere la creazione di nuovi spazi pubblici, sia al chiuso che all'aperto. Docenti coinvolti: Claudia Battaino SSD ICAR 14 coordinatore; Giorgio Cacciaguerra SSD ICAR 10 coordinatore. Progetto: Claudia Battaino, Giorgio Cacciaguerra, Luca Zecchin
Portus. Liquid Archeology / Battaino, Claudia; Cacciaguerra, Giorgio; Zecchin, Luca. - STAMPA. - (2015), pp. 121-131.
Portus. Liquid Archeology
Battaino Claudia;Cacciaguerra Giorgio;Zecchin Luca
2015-01-01
Abstract
Il progetto Portus Liquid Archeology individua, con i metodi della “Scuola di Trento” i temi identitari riconosciuti nel quadrante Roma Fiumicino (10 km x 10 Km) assegnato dagli organizzatori. Con i metodi e gli strumenti della "composizione architettonica e urbana", il lavoro trasferisce sul piano progettuale e per figure identitarie gli elementi riconosciuti nella ricerca, operando attraverso le strategie del progetto di “sottrazione” e di “sovrascrittura” del palinsesto territoriale. Alla grande scala il progetto ridefinisce le transizioni tra gli elementi trovati - il patrimonio archeologico, agricolo e le infrastrutture dell’acqua - alla scala urbana l’architettura del progetto delinea i nuovi elementi, di limite e densificazione, necessari per instaurare i nessi e le relazioni per "costruire i luoghi". Entro la nuova "limitatio" l'architettura lineare del nuovo terminal è immaginata come una infrastruttura complessa e stratificata per evitare il consumo di suolo e per permettere la creazione di nuovi spazi pubblici, sia al chiuso che all'aperto. Docenti coinvolti: Claudia Battaino SSD ICAR 14 coordinatore; Giorgio Cacciaguerra SSD ICAR 10 coordinatore. Progetto: Claudia Battaino, Giorgio Cacciaguerra, Luca ZecchinI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione