L’utilizzo dei software di intelligenza artificiale (IA) nel contesto processuale rappresenta l’ultima evoluzione del travagliato rapporto che lega nuove tecnologie e giurisdizione penale. In sede scientifica e istituzionale sono già stati individuati i pericoli insiti nella tumultuosa rivoluzione in atto, evidenziando l’attitudine degli strumenti in questione, attualmente impiegati soprattutto in funzione preventiva o investigativa, a convertirsi in vere e proprie “tecnologie di controllo”, a detrimento dei diritti fondamentali dell’individuo. Affinché non si avveri questa cupa profezia inquisitoria, è necessario compiere uno sforzo di immaginazione, riflettendo sui limiti e sulle potenzialità applicative degli strumenti in esame, per offrire un’alternativa credibile – anzitutto in prospettiva culturale – sia al legislatore, sia a coloro i quali operano a vario titolo nel sistema di giustizia penale. Da questa consapevolezza, discende il quesito di fondo, da cui muovono le riflessioni degli autori: può l’intelligenza artificiale servire alla causa di un processo penale più giusto ed efficiente?
Intelligenza artificiale e processo penale: indagini, prove, giudizio / Di Paolo, Gabriella; Pressacco, Luca. - ELETTRONICO. - 63:(2022), pp. 1-177. [10.15168/11572_361122]
Intelligenza artificiale e processo penale: indagini, prove, giudizio
Di Paolo, GabriellaPrimo
;Pressacco, LucaUltimo
2022-01-01
Abstract
L’utilizzo dei software di intelligenza artificiale (IA) nel contesto processuale rappresenta l’ultima evoluzione del travagliato rapporto che lega nuove tecnologie e giurisdizione penale. In sede scientifica e istituzionale sono già stati individuati i pericoli insiti nella tumultuosa rivoluzione in atto, evidenziando l’attitudine degli strumenti in questione, attualmente impiegati soprattutto in funzione preventiva o investigativa, a convertirsi in vere e proprie “tecnologie di controllo”, a detrimento dei diritti fondamentali dell’individuo. Affinché non si avveri questa cupa profezia inquisitoria, è necessario compiere uno sforzo di immaginazione, riflettendo sui limiti e sulle potenzialità applicative degli strumenti in esame, per offrire un’alternativa credibile – anzitutto in prospettiva culturale – sia al legislatore, sia a coloro i quali operano a vario titolo nel sistema di giustizia penale. Da questa consapevolezza, discende il quesito di fondo, da cui muovono le riflessioni degli autori: può l’intelligenza artificiale servire alla causa di un processo penale più giusto ed efficiente?File | Dimensione | Formato | |
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