Uno straordinario sistema di artificio e natura si estende nel tratto di costa compreso tra i margini di Fiumicino, l’area archeologica di Ostia, i centri costieri. Aree agricole, opere idrauliche, infrastrutture di trasporto veloce, di terra e di aria, resti e manufatti di diversa origine convivono in condizioni di vicinanza, in attesa. Portus, la città portuale di Roma imperiale, che un tempo si affacciava sul mare e ancora da scavare, l’isola esagonale del Porto di Traiano, un sistema ecologico, ricco di piante e animali, le piste e gli edifici dell’aeroporto esistenti e futuri, sovrapposti all'architettura della bonifica realizzata negli anni venti, appaiono oggetti sbiaditi, opachi. Un’immensa placca impermeabile, l’interfaccia terra-mare, la porta di Roma, è una memoria negata come una “soglia” scaricata della propria ragione d’essere. La reintrepretazione in senso progettuale di questo palinsesto è la premessa per un'ipotesi ricompositiva, capace di ridisegnare a partire dai diversi frammenti una nuova armatura per il paesaggio areoportuale. L'accento è posto sull'importanza del progetto di trasformazione del terminal, in grado di istituire attraversamenti e connessioni efficaci e rigenerare spazi urbani, che attualmente vivono in stato di separazione.
Transiences. Airport Landscape System / Battaino, Claudia. - STAMPA. - (2017), pp. 7-16.
Transiences. Airport Landscape System
Battaino, Claudia
2017-01-01
Abstract
Uno straordinario sistema di artificio e natura si estende nel tratto di costa compreso tra i margini di Fiumicino, l’area archeologica di Ostia, i centri costieri. Aree agricole, opere idrauliche, infrastrutture di trasporto veloce, di terra e di aria, resti e manufatti di diversa origine convivono in condizioni di vicinanza, in attesa. Portus, la città portuale di Roma imperiale, che un tempo si affacciava sul mare e ancora da scavare, l’isola esagonale del Porto di Traiano, un sistema ecologico, ricco di piante e animali, le piste e gli edifici dell’aeroporto esistenti e futuri, sovrapposti all'architettura della bonifica realizzata negli anni venti, appaiono oggetti sbiaditi, opachi. Un’immensa placca impermeabile, l’interfaccia terra-mare, la porta di Roma, è una memoria negata come una “soglia” scaricata della propria ragione d’essere. La reintrepretazione in senso progettuale di questo palinsesto è la premessa per un'ipotesi ricompositiva, capace di ridisegnare a partire dai diversi frammenti una nuova armatura per il paesaggio areoportuale. L'accento è posto sull'importanza del progetto di trasformazione del terminal, in grado di istituire attraversamenti e connessioni efficaci e rigenerare spazi urbani, che attualmente vivono in stato di separazione.File | Dimensione | Formato | |
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