In questo contributo, l’autrice intende mostrare come lo scritto La tumba de Antígona di María Zambrano sia in grado di offrire, grazie alla narrazione che la filosofa spagnola offre della fanciulla sofoclea, importanti spunti di riflessione per un’analisi critica della profonda crisi che attraversa la nostra contemporaneità. Pur rimanendo fedele al nucleo della narrazione sofoclea, la filosofa offre nel suo scritto una vera e propria riscrittura della tragedia sofoclea che si discosta dal ritratto della figura di Antigone depositato dalla tradizione occidentale per presentare una fanciulla “in carne e ossa”, priva di quei caratteri d’astrazione che le sono state attribuite lungo i secoli. Attraverso una riflessione che parte da un’analisi del linguaggio all’interno della nostra contemporaneità, con riferimenti alla pensatrice belga Luce Irigaray, il presente contributo intende così mostrare la possibilità di seguire quel sapere femminile intimamente legato al sentire che Zambrano incarna nella figura di Antigone, una logica differente che scardina le modalità di pensiero a cui siamo abituati e si rivela in grado di aprire nuovi orizzonti di speranza.
Una lettura dell'Antigone di María Zambrano / Moretti, Manuela. - STAMPA. - (2021), pp. 64-72. (Intervento presentato al convegno Storie di genere. Il punto sulle donne tenutosi a Rovereto nel 8-12 ottobre 2019).
Una lettura dell'Antigone di María Zambrano
Manuela Moretti
2021-01-01
Abstract
In questo contributo, l’autrice intende mostrare come lo scritto La tumba de Antígona di María Zambrano sia in grado di offrire, grazie alla narrazione che la filosofa spagnola offre della fanciulla sofoclea, importanti spunti di riflessione per un’analisi critica della profonda crisi che attraversa la nostra contemporaneità. Pur rimanendo fedele al nucleo della narrazione sofoclea, la filosofa offre nel suo scritto una vera e propria riscrittura della tragedia sofoclea che si discosta dal ritratto della figura di Antigone depositato dalla tradizione occidentale per presentare una fanciulla “in carne e ossa”, priva di quei caratteri d’astrazione che le sono state attribuite lungo i secoli. Attraverso una riflessione che parte da un’analisi del linguaggio all’interno della nostra contemporaneità, con riferimenti alla pensatrice belga Luce Irigaray, il presente contributo intende così mostrare la possibilità di seguire quel sapere femminile intimamente legato al sentire che Zambrano incarna nella figura di Antigone, una logica differente che scardina le modalità di pensiero a cui siamo abituati e si rivela in grado di aprire nuovi orizzonti di speranza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione