Nel XVII canto dell’Inferno Dante ci consegna l’intuizione dell’invarianza galileiana, basata su un esperimento concettuale e percettivo. In questo fu precursore di Galileo, che enunciò quel concetto basandosi su esperimenti reali e non percettivi. Dante descrisse una cosa ovvia? E ancora: i versi di Dante in cui si palesa uno dei pilastri fondamentali della fisica furono frutto del caso? Quasi certamente no. Per questo i versi finali del XVII canto dell’Inferno costituiscono una testimonianza anche in ambito scientifico del genio del Sommo Poeta.
Ma non me n’accorgo: Dante e la sua intuizione dell’invarianza galileiana / Ricci, Leonardo. - STAMPA. - (2022), pp. 155-170. (Intervento presentato al convegno MATEMATICA 2021 tenutosi a Verona, Italia nel 27/11/2021).
Ma non me n’accorgo: Dante e la sua intuizione dell’invarianza galileiana
Leonardo Ricci
2022-01-01
Abstract
Nel XVII canto dell’Inferno Dante ci consegna l’intuizione dell’invarianza galileiana, basata su un esperimento concettuale e percettivo. In questo fu precursore di Galileo, che enunciò quel concetto basandosi su esperimenti reali e non percettivi. Dante descrisse una cosa ovvia? E ancora: i versi di Dante in cui si palesa uno dei pilastri fondamentali della fisica furono frutto del caso? Quasi certamente no. Per questo i versi finali del XVII canto dell’Inferno costituiscono una testimonianza anche in ambito scientifico del genio del Sommo Poeta.File | Dimensione | Formato | |
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