Une collection presque inconnue de relations sur l'éruption du Vésuve de 1631: À l'origine de l'intérêt pour l’information sur les catastrophes naturelles

L’eruzione del Vesuvio del dicembre 1631 ebbe una risonanza internazionale, e produsse una grande quantità di pubblicazioni. Su questo episodio gli storici negli ultimi anni hanno prodotto approfondimenti da molte diverse angolazioni, tutte variamente connesse al tema del disastro naturale, della sua rappresentazione e del vissuto ad esso legato. Un po’ meno trattato in quanto tale è stato l’aspetto delle relazioni a stampa. Nel corso di ricerche riguardanti tutt’altro mi sono imbattuto in una raccolta secentesca, finora mai considerata in quanto tale, che a differenza di altre riguarda monograficamente l’eruzione del 1631. La raccolta contiene la maggior parte dei testi di vario tipo prodotti soprattutto a Napoli fra il 1631 e il 1632. La segnalazione e l’analisi della raccolta, insieme al tentativo di ricostruire la sua genesi e le motivazioni del suo proprietario, contribuiscono a incrementare la conoscenza del rapporto fra i lettori dell’epoca e questo particolare oggetto di cultura e di informazione.

The eruption of Vesuvius in December 1631 had an international resonance and produced a large number of publications. Historians in recent years have produced analyses from many different angles on this episode, related to the theme of natural disasters, their representation and the experience associated with them. Slightly less treated was the aspect of printed news. In the course of research on very different subjects, I came across a collection of ephemera from the 17th century, hitherto never considered as such, which unlike others specifically considers the eruption of 1631. The collection contains a large part (almost sixty) of the texts of various types produced mainly in Naples between 1631 and 1632. Pointing out and analysing the collection, along with a reconstruction of its genesis and motivations, not only provides an additional research tool, but contributes to increasing the knowledge of the relationship between the readers of the time and this particular object of culture and information.