"Il sosia" di Fёdor Dostoevskij tra tradizione e innovazione

Nel "Sosia" il motivo romantico del doppio, che rimanda all’irriducibile carattere antinomico della natura dell’uomo, è magistralmente rappresentato nell’oscillante conflitto interiore che attanaglia il protagonista, il signor Goljadkin, e che in definitiva lo porta alla pazzia. Pubblicato dal giovane Dostoevskij all’inizio del 1846, "Il sosia" si richiama in modo esplicito alla tradizione stilistica e retorica che era scaturita dalla prosa gogoliana, ma allo stesso tempo rappresenta un’opera in cui la modalità narrativa fantastico-psicologica anticipa la rappresentazione artistica dei meccanismi della mente umana che troverà massimo sviluppo nei romanzi dostoevskiani della maturità. Il tema del doppio, portato alla sua dimensione etica e metafisica più estrema, era destinato infatti a diventare centrale dell’opera del grande scrittore russo e a caratterizzare l’animo dei protagonisti dei suoi maggiori romanzi.

In "The double", the romantic motif of the double, which refers to the irreducible antinomic nature of man, is masterfully represented in the oscillating inner conflict that grips the protagonist, Mr. Golyadkin, and which ultimately leads him to madness. Published by the young Dostoevsky in early 1846, "The double" explicitly refers to the stylistic and rhetorical tradition that had sprung from Gogolian prose, but at the same time represents a work in which the fantastic-psychological narrative modality anticipates the artistic representation of mechanisms of the human mind that will find its maximum development in the Dostoevskian novels of maturity. The theme of the double, brought to its most extreme ethical and metaphysical dimension, was in fact destined to become central to the work of the great Russian writer and to characterize the soul of the protagonists of his major novels.