La ricerca del volgare illustre in Dante è strettamente correlata al sogno politico di un’unità territoriale che contempli una pluralità di ordinamenti e un principio direttivo unico. Il bilinguismo è lo specchio linguistico di questo quadro istituzionale. Se il latino è la lingua con cui comunicano tra loro i popoli che sono sotto lo stesso imperio (comando), il volgare illustre è per Dante la lingua di comunicazione del “giardino dell’imperio” (Italia). Un programma enunciato nel De vulgari eloquentia e realizzato compiutamente nella Commedia, opera nella quale Dante descrive con perizia lo spazio geografico e urbano della penisola italica e dell’Europa latina e volgare (seppure parziale). Allo stesso tempo il poeta immagina e descrive lo spazio metafisico e ultramondano. Il neonato Purgatorio diventa con Dante un’entità topografica oltre che teologica. La struttura, le misure e le proporzioni dell’Aldilà sono descritte come se si trattasse di spazi geografici. Questo “visibile parlare” ha permesso a Botticelli di rappresentare nel dettaglio la struttura dell’Inferno; ha spinto il giurista Alberico da Rosciate a introdurre i termini Infernus, Paradisus e soprattutto Purgatorium nel suo Dictionarium utriusque iuris.
The search for the illustrious vernacular in Dante is closely related to the political dream of a territorial unit that contemplates a plurality of systems and a single governing principle. Bilingualism is the linguistic mirror of this institutional framework. If Latin is the language with which the people who are under the same empire (command) communicate with each other, the illustrious vulgar is for Dante the language of communication of the “garden of the empire”. A program is enunciated in De vulgari eloquentia and fully realized in the Commedia, a work in which Dante expertly describes the geographic and urban space of the Italian peninsula and, at the same time, imagines the metaphysical one. The newborn Purgatory becomes with Dante a topographical entity. Dante describes the structure, the measures the proportions of an afterlife as if it were geographic spaces. This “visible talk” led Botticelli to represent the structure of Hell in detail; he pushed the jurist Alberico da Rosciate to introduce the terms Infernus, Paradisus and above all Purgatorium in his Dictionarium utriusque Iuris.
Lingua e geopolitica presso Dante / Di Fonzo, Claudia. - STAMPA. - 26:(2021), pp. 273-292.
Lingua e geopolitica presso Dante
Di Fonzo, Claudia
2021-01-01
Abstract
La ricerca del volgare illustre in Dante è strettamente correlata al sogno politico di un’unità territoriale che contempli una pluralità di ordinamenti e un principio direttivo unico. Il bilinguismo è lo specchio linguistico di questo quadro istituzionale. Se il latino è la lingua con cui comunicano tra loro i popoli che sono sotto lo stesso imperio (comando), il volgare illustre è per Dante la lingua di comunicazione del “giardino dell’imperio” (Italia). Un programma enunciato nel De vulgari eloquentia e realizzato compiutamente nella Commedia, opera nella quale Dante descrive con perizia lo spazio geografico e urbano della penisola italica e dell’Europa latina e volgare (seppure parziale). Allo stesso tempo il poeta immagina e descrive lo spazio metafisico e ultramondano. Il neonato Purgatorio diventa con Dante un’entità topografica oltre che teologica. La struttura, le misure e le proporzioni dell’Aldilà sono descritte come se si trattasse di spazi geografici. Questo “visibile parlare” ha permesso a Botticelli di rappresentare nel dettaglio la struttura dell’Inferno; ha spinto il giurista Alberico da Rosciate a introdurre i termini Infernus, Paradisus e soprattutto Purgatorium nel suo Dictionarium utriusque iuris.File | Dimensione | Formato | |
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