Johann Hering (1599-1658) è autore di un trattato De molendinis (Sui mulini), in cui il problema del diritto delle acque, e quindi della qualificazione giuridica delle acque stesse, si coniuga con le questioni poste dall’industriosità umana e dalla distinzione fra proprietà pubblica e privata. In particolare, ciò che è in questione è la natura giuridica della qualità di pubblici o privati attribuita ai corsi d’acqua, e di converso, quindi, la possibilità di appropriarsi delle utilità ricavabili da essi. Non va dimenticato, infatti, che la tradizione giuridica di diritto comune, pur riconoscendo la qualità di “pubblici” ad alcuni corsi d’acqua, ha attribuito a tale qualità un senso alquanto differente da quello che, assai più di recente, le fu attribuito dalle codificazioni e dalla successiva legislazione. Ne consegue che solo un’esatta comprensione di quella tradizione potrà forse aiutare a dare, dell’intera disciplina giuridica delle acque, una visione più precisa e più conforme alla lunga storia dei legami fra le comunità umane e le acque di cui esse sono vissute e il cui corso esse hanno variamente influenzato.
Acque, proprietà, sovranità. Disciplina e sfruttamento delle acque fra pubblico e privato: il trattato De molendinis di Johann Hering (1599-1658) / Zendri, Christian. - STAMPA. - (2021), pp. 163-189.
Acque, proprietà, sovranità. Disciplina e sfruttamento delle acque fra pubblico e privato: il trattato De molendinis di Johann Hering (1599-1658)
Zendri, Christian
2021-01-01
Abstract
Johann Hering (1599-1658) è autore di un trattato De molendinis (Sui mulini), in cui il problema del diritto delle acque, e quindi della qualificazione giuridica delle acque stesse, si coniuga con le questioni poste dall’industriosità umana e dalla distinzione fra proprietà pubblica e privata. In particolare, ciò che è in questione è la natura giuridica della qualità di pubblici o privati attribuita ai corsi d’acqua, e di converso, quindi, la possibilità di appropriarsi delle utilità ricavabili da essi. Non va dimenticato, infatti, che la tradizione giuridica di diritto comune, pur riconoscendo la qualità di “pubblici” ad alcuni corsi d’acqua, ha attribuito a tale qualità un senso alquanto differente da quello che, assai più di recente, le fu attribuito dalle codificazioni e dalla successiva legislazione. Ne consegue che solo un’esatta comprensione di quella tradizione potrà forse aiutare a dare, dell’intera disciplina giuridica delle acque, una visione più precisa e più conforme alla lunga storia dei legami fra le comunità umane e le acque di cui esse sono vissute e il cui corso esse hanno variamente influenzato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione