Sotto il profilo economico, la pandemia costituisce uno shock esogeno che, complici le scelte dei governi, ha anzitutto generato una crisi dal lato dell’offerta, imponendo il blocco delle attività produttive e commerciali e la conseguente interruzione delle catene del valore. Sul piano dei rapporti contrattuali, tale blocco si è tradotto in squilibri sopravvenuti che – superate le misure legate alla fase strettamente emergenziale – richiedono di fare leva su forme di adeguamento/manipolazione dei contratti, tanto mediante strumenti del diritto privato generale, quanto mediante strumenti normativi di natura emergenziale introdotti ad hoc. A propria volta, lo squilibrio dell’atto esprime squilibri che attengono all’economicità dell’impresa e, più ampiamente, delle filiere produttive in cui le singole organizzazioni d’impresa si trovano inserite. In questa prospettiva, l’enucleazione e l’applicazione di criteri di soluzione dei singoli momenti negoziali deve tenere in considerazione le sottostanti dinamiche d’impresa, rispondendo al bisogno di equilibrio tra esigenze «proprietarie» ed esigenze «produttive». E ciò anche nella prospettiva di una allocazione delle perdite economiche che possa dirsi coerente con l’obiettivo di preservare la capacità produttiva delle filiere, vale a dire la loro complessiva resilienza o, se si preferisce, sostenibilità.
Pandemia Covid-19 e squilibri negoziali delle filiere produttive / Malvagna, Ugo; Rabitti, Maddalena. - STAMPA. - (2020), pp. 25-34.
Pandemia Covid-19 e squilibri negoziali delle filiere produttive
Malvagna, Ugo;
2020-01-01
Abstract
Sotto il profilo economico, la pandemia costituisce uno shock esogeno che, complici le scelte dei governi, ha anzitutto generato una crisi dal lato dell’offerta, imponendo il blocco delle attività produttive e commerciali e la conseguente interruzione delle catene del valore. Sul piano dei rapporti contrattuali, tale blocco si è tradotto in squilibri sopravvenuti che – superate le misure legate alla fase strettamente emergenziale – richiedono di fare leva su forme di adeguamento/manipolazione dei contratti, tanto mediante strumenti del diritto privato generale, quanto mediante strumenti normativi di natura emergenziale introdotti ad hoc. A propria volta, lo squilibrio dell’atto esprime squilibri che attengono all’economicità dell’impresa e, più ampiamente, delle filiere produttive in cui le singole organizzazioni d’impresa si trovano inserite. In questa prospettiva, l’enucleazione e l’applicazione di criteri di soluzione dei singoli momenti negoziali deve tenere in considerazione le sottostanti dinamiche d’impresa, rispondendo al bisogno di equilibrio tra esigenze «proprietarie» ed esigenze «produttive». E ciò anche nella prospettiva di una allocazione delle perdite economiche che possa dirsi coerente con l’obiettivo di preservare la capacità produttiva delle filiere, vale a dire la loro complessiva resilienza o, se si preferisce, sostenibilità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione