L’esponenziale consumo di suolo degli ultimi anni ha portato a uno spreco di risorse territoriali a beneficio di un’urbanizzazione incontrollata e inefficiente. È indispensabile un ripensamento del processo di sviluppo urbano che porti la città a crescere negli spazi vuoti e nelle aree industriali abbandonate, che abbia come intento il recupero dell’esistente. Per poter operare con efficacia in termini di riuso è necessario prendere coscienza del patrimonio industriale abbandonato presente nel territorio, poiché, tale patrimonio viene considerato uno degli elementi più importanti caratterizzanti la nostra identità insediativa e sociale, dal momento che le fabbriche sono state il cuore dello sviluppo delle città moderne. L’ex stabilimento della Lanerossi sito a Dueville, ne costituisce un esempio: simbolo di un paese della provincia vicentina, il quale ha segnato storicamente lo sviluppo del suo paese e della sua comunità; oggi, questo contenitore di storia, lavoro e cultura rimane uno stabilimento abbandonato al suo lento e inesorabile decadimento. Il contrasto del degrado urbano sembra dipendere dalla capacità di reinventare proprio l’uso di questi spazi, si cercherà perciò, non più di “rigenerare” la città, ma di “rigenerare con la città”, di stimolare un nuovo modo di pensare l’urbano, di creare connessioni con gli elementi esistenti, e di riconquistare i “vuoti”, chiedendo loro di armonizzarsi col luogo naturale e costruito e di relazionarsi con chi lo abita e lo vive. Solo in questo senso il recupero del patrimonio industriale può diventare un elemento strategico per la rigenerazione delle città.

Rigenerare le aree industriali dismesse / Gatti, Maria Paola; Cacciaguerra, Giorgio; Lorenzi, Ambra. - STAMPA. - (2020), pp. 609-619.

Rigenerare le aree industriali dismesse

Gatti, Maria Paola;Cacciaguerra, Giorgio;
2020-01-01

Abstract

L’esponenziale consumo di suolo degli ultimi anni ha portato a uno spreco di risorse territoriali a beneficio di un’urbanizzazione incontrollata e inefficiente. È indispensabile un ripensamento del processo di sviluppo urbano che porti la città a crescere negli spazi vuoti e nelle aree industriali abbandonate, che abbia come intento il recupero dell’esistente. Per poter operare con efficacia in termini di riuso è necessario prendere coscienza del patrimonio industriale abbandonato presente nel territorio, poiché, tale patrimonio viene considerato uno degli elementi più importanti caratterizzanti la nostra identità insediativa e sociale, dal momento che le fabbriche sono state il cuore dello sviluppo delle città moderne. L’ex stabilimento della Lanerossi sito a Dueville, ne costituisce un esempio: simbolo di un paese della provincia vicentina, il quale ha segnato storicamente lo sviluppo del suo paese e della sua comunità; oggi, questo contenitore di storia, lavoro e cultura rimane uno stabilimento abbandonato al suo lento e inesorabile decadimento. Il contrasto del degrado urbano sembra dipendere dalla capacità di reinventare proprio l’uso di questi spazi, si cercherà perciò, non più di “rigenerare” la città, ma di “rigenerare con la città”, di stimolare un nuovo modo di pensare l’urbano, di creare connessioni con gli elementi esistenti, e di riconquistare i “vuoti”, chiedendo loro di armonizzarsi col luogo naturale e costruito e di relazionarsi con chi lo abita e lo vive. Solo in questo senso il recupero del patrimonio industriale può diventare un elemento strategico per la rigenerazione delle città.
2020
New Horizons for Sustainable Architecture = Nuovi orizzonti per l'architettura sostenibile
Monfalcone, Gorizia
EdicomEdizioni
978-88-96386-94-1
Gatti, Maria Paola; Cacciaguerra, Giorgio; Lorenzi, Ambra
Rigenerare le aree industriali dismesse / Gatti, Maria Paola; Cacciaguerra, Giorgio; Lorenzi, Ambra. - STAMPA. - (2020), pp. 609-619.
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