I rapporti di Gina Lombroso con la sponda orientale dell’Adriatico iniziano tra il 1903 e il 1904 quando la giovane moglie dello storico Guglielmo Ferrero incontra il giornalista e uomo politico croato Francesco Supilo a Torino, a Trieste e a Fiume (avviando una corrispondenza che prosegue sino al 1917). Nasce allora un interesse per la questione balcanica che prosegue nei decenni seguenti anche grazie al genero, il giornalista croato Bogdan Raditza. Stretta collaboratrice del padre Cesare, laureata in Lettere (1897) e in Medicina (1901), Gina ama condividere gli interessi degli uomini che ama. Il marito studia Roma antica e l’Europa moderna e allora Gina legge e riassume libri di storia, commenta i fatti di cronaca, diventa un’interprete acuta della difficile realtà di inizio secolo: i confini incerti, lo scontro sociale, l’emigrazione, la questione femminile, l’industrialismo sono gli argomenti di saggi, volumi e appunti, talora ancora inediti. Tra essi si contano due testi sul rapporto tra i Croati e gli Italiani, conservati nel Fondo Gina Lombroso del Gabinetto Vieusseux, e analizzati nel saggio presente. Il primo è un dattiloscritto senza correzioni datato 1903. Il secondo è invece un dattiloscritto non datato, firmato e punteggiato da numerosi interventi autografi, che si riferisce a tensioni politiche precedenti alla prima Guerra Mondiale (rapporti internazionali, negoziazioni elettorali, disordini tra gruppi etnici).

Italiani e Croati nelle carte di Gina Lombroso Ferrero / Rodler, Lucia. - STAMPA. - 30:(2020), pp. 325-329.

Italiani e Croati nelle carte di Gina Lombroso Ferrero

Rodler, lucia
2020-01-01

Abstract

I rapporti di Gina Lombroso con la sponda orientale dell’Adriatico iniziano tra il 1903 e il 1904 quando la giovane moglie dello storico Guglielmo Ferrero incontra il giornalista e uomo politico croato Francesco Supilo a Torino, a Trieste e a Fiume (avviando una corrispondenza che prosegue sino al 1917). Nasce allora un interesse per la questione balcanica che prosegue nei decenni seguenti anche grazie al genero, il giornalista croato Bogdan Raditza. Stretta collaboratrice del padre Cesare, laureata in Lettere (1897) e in Medicina (1901), Gina ama condividere gli interessi degli uomini che ama. Il marito studia Roma antica e l’Europa moderna e allora Gina legge e riassume libri di storia, commenta i fatti di cronaca, diventa un’interprete acuta della difficile realtà di inizio secolo: i confini incerti, lo scontro sociale, l’emigrazione, la questione femminile, l’industrialismo sono gli argomenti di saggi, volumi e appunti, talora ancora inediti. Tra essi si contano due testi sul rapporto tra i Croati e gli Italiani, conservati nel Fondo Gina Lombroso del Gabinetto Vieusseux, e analizzati nel saggio presente. Il primo è un dattiloscritto senza correzioni datato 1903. Il secondo è invece un dattiloscritto non datato, firmato e punteggiato da numerosi interventi autografi, che si riferisce a tensioni politiche precedenti alla prima Guerra Mondiale (rapporti internazionali, negoziazioni elettorali, disordini tra gruppi etnici).
2020
Visioni d'Istria, Fiume, Dalmazia nella letteratura italiana
Pisa - Roma
Serra
978-88-3315-240-0
Rodler, Lucia
Italiani e Croati nelle carte di Gina Lombroso Ferrero / Rodler, Lucia. - STAMPA. - 30:(2020), pp. 325-329.
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