Utopia di Thomas More

Thomas More (1477-1535), latinizzato in Thomas Morus e italianizzato in Tommaso Moro, è stato un giurista, uomo politico e filosofo inglese. Uomo di profonda cultura, autore di scritti ascetici e di intensa spiritualità, umanista raffinato, amico di Erasmo da Rotterdam e polemista teologico, ha percorso i più alti gradi della carriera accademica, diplomatica e politica, fino a diventare nel 1529 Lord Cancelliere del Regno d’Inghilterra. Caduto in disgrazia per aver sollevato obiezione di coscienza all’obbligo di giuramento all’Atto di Successione del 1535, viene imprigionato nel 1534 e condannato alla decapitazione l’anno successivo. Canonizzato da Pio XI nel 1935, è stato proclamato nel 2000 da Giovanni Paolo II «Santo patrono dei governanti e degli uomini politici». La sua opera più famosa, il «Libello invero aureo, e non meno utile che dilettevole, sull’ottima forma di Stato e sulla nuova isola di Utopia», è ancora oggi universalmente considerato un capolavoro della letteratura filosofico-politica.