Il saggio di Fulvia de Luise – L’involontarietà socratica del male e il macigno della responsabilità platonica. Tra il Protagora e il mito di Er – costituisce un tentativo di ricostruzione della posizione platonica sulla questione della libertà morale, attraverso i movimenti di vera e propria metamorfosi che investono la figura di Socrate nei Dialoghi. Senza proporsi di distinguere ciò che appartenne realmente a Socrate da ciò che Platone gli attribuisce, l’autrice intende porre a confronto due luoghi della rappresentazione platonica in cui il personaggio Socrate prende posizione in merito alla responsabilità individuale, con esiti apparentemente divergenti: il noto passaggio del Protagora in cui Socrate afferma che chi fa il male lo fa involontariamente, a causa dell’ignoranza; la perentoria asserzione contenuta nel mito di Er (Repubblica X), che attribuisce al soggetto umano una responsabilità assoluta nella gestione delle proprie scelte morali. Un’analisi mirata delle strategie rappresentative seguite da Platone nei due dialoghi, dove è sempre presente il filo conduttore del confronto tra Socrate e i poeti, conduce a un’ipotesi di sostanziale continuità e di perdurante socratismo tra i due contesti, in cui la validità della scelta morale resta vincolata al primato del sapere.

L’involontarietà socratica del male e il macigno della responsabilità platonica. Tra il Protagora e il mito di Er / de Luise, Fulvia. - STAMPA. - 22:(2019), pp. 87-129. [10.15168/11572_253442]

L’involontarietà socratica del male e il macigno della responsabilità platonica. Tra il Protagora e il mito di Er

de Luise, Fulvia
2019-01-01

Abstract

Il saggio di Fulvia de Luise – L’involontarietà socratica del male e il macigno della responsabilità platonica. Tra il Protagora e il mito di Er – costituisce un tentativo di ricostruzione della posizione platonica sulla questione della libertà morale, attraverso i movimenti di vera e propria metamorfosi che investono la figura di Socrate nei Dialoghi. Senza proporsi di distinguere ciò che appartenne realmente a Socrate da ciò che Platone gli attribuisce, l’autrice intende porre a confronto due luoghi della rappresentazione platonica in cui il personaggio Socrate prende posizione in merito alla responsabilità individuale, con esiti apparentemente divergenti: il noto passaggio del Protagora in cui Socrate afferma che chi fa il male lo fa involontariamente, a causa dell’ignoranza; la perentoria asserzione contenuta nel mito di Er (Repubblica X), che attribuisce al soggetto umano una responsabilità assoluta nella gestione delle proprie scelte morali. Un’analisi mirata delle strategie rappresentative seguite da Platone nei due dialoghi, dove è sempre presente il filo conduttore del confronto tra Socrate e i poeti, conduce a un’ipotesi di sostanziale continuità e di perdurante socratismo tra i due contesti, in cui la validità della scelta morale resta vincolata al primato del sapere.
2019
.
La volontarietà dell’azione tra Antichità e Medioevo
Trento
Università degli Studi di Trento
978-88-8443-864-5
de Luise, Fulvia
L’involontarietà socratica del male e il macigno della responsabilità platonica. Tra il Protagora e il mito di Er / de Luise, Fulvia. - STAMPA. - 22:(2019), pp. 87-129. [10.15168/11572_253442]
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Descrizione: Versione editoriale del saggio " L’involontarietà socratica del male e il macigno della responsabilità platonica. Tra il Protagora e il mito di Er " contenuto nel volume de Luise e Zavattero (eds), La volontarietà dell'azione tra Antichità e Medioevo
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