Nel 1919, Eugen Bleuler, che già aveva pubblicato un fortunato Trattato di psichiatria, decide di dare alle stampe un pamphlet destinato a creare scompiglio nella classe medica (e non solo): Il pensiero autistico-indisciplinato in medicina e il suo superamento. In esso, lo psichiatria svizzero sostiene che la lotta che da sempre l’umanità ha ingaggiato contro le malattie e la morbilità è il correlato del tentativo, anche questo millenario, di volgere a proprio favore il destino avverso. Da qui è sortito un pensiero che, rinunciando all’esercizio della critica logica e a un controllo rigoroso dei risultati nella realtà, spesso è analogo a quello che si riscontra nello schizofrenico autistico: il «pensiero autistico-indisciplinato», le cui leggi specifiche fanno astrazione dalla logica (realistica) delle cose. La medicina è tutt’altro che estranea all’esercizio di questo «pensiero autistico». Il desiderio di aiutare il paziente induce infatti il medico a “tentare” ogni via di soluzione, anche se palesemente inutile: l’esigenza di non privare il paziente della convinzione di poter fare ancora qualcosa contro il suo male porta spesso la scienza medica a una sottovalutazione dei limiti del suo operare. Un sistema di cura sempre più attento alle esigenze del paziente ha fatto cadere i pregiudizi sulla colpa del malato, ma ha finito per sottrarre al paziente il momento della assunzione di responsabilità di fronte al proprio cammino di guarigione, sviluppando invece a dismisura lo strumento della delega a terzi. Bleuler è persuaso che un terapeuta debba conoscere le sue specifiche debolezze umane e prestarvi attenzione: l’osservazione empirica e spassionata del vissuto del paziente, messa a confronto con l’esperienza comune (anche con quella individuale del terapeuta stesso), può fornire un quadro realistico delle concrete possibilità di guarigione. Una lezione che ancora oggi perduto in nulla di attualità ed efficacia.
Il pensiero autistico-indisciplinato in medicina e il suo superamento / Ghia, Guido; Ghia, Francesco. - STAMPA. - (2017), pp. 1-224.
Il pensiero autistico-indisciplinato in medicina e il suo superamento
Ghia, Guido;Ghia, Francesco
2017-01-01
Abstract
Nel 1919, Eugen Bleuler, che già aveva pubblicato un fortunato Trattato di psichiatria, decide di dare alle stampe un pamphlet destinato a creare scompiglio nella classe medica (e non solo): Il pensiero autistico-indisciplinato in medicina e il suo superamento. In esso, lo psichiatria svizzero sostiene che la lotta che da sempre l’umanità ha ingaggiato contro le malattie e la morbilità è il correlato del tentativo, anche questo millenario, di volgere a proprio favore il destino avverso. Da qui è sortito un pensiero che, rinunciando all’esercizio della critica logica e a un controllo rigoroso dei risultati nella realtà, spesso è analogo a quello che si riscontra nello schizofrenico autistico: il «pensiero autistico-indisciplinato», le cui leggi specifiche fanno astrazione dalla logica (realistica) delle cose. La medicina è tutt’altro che estranea all’esercizio di questo «pensiero autistico». Il desiderio di aiutare il paziente induce infatti il medico a “tentare” ogni via di soluzione, anche se palesemente inutile: l’esigenza di non privare il paziente della convinzione di poter fare ancora qualcosa contro il suo male porta spesso la scienza medica a una sottovalutazione dei limiti del suo operare. Un sistema di cura sempre più attento alle esigenze del paziente ha fatto cadere i pregiudizi sulla colpa del malato, ma ha finito per sottrarre al paziente il momento della assunzione di responsabilità di fronte al proprio cammino di guarigione, sviluppando invece a dismisura lo strumento della delega a terzi. Bleuler è persuaso che un terapeuta debba conoscere le sue specifiche debolezze umane e prestarvi attenzione: l’osservazione empirica e spassionata del vissuto del paziente, messa a confronto con l’esperienza comune (anche con quella individuale del terapeuta stesso), può fornire un quadro realistico delle concrete possibilità di guarigione. Una lezione che ancora oggi perduto in nulla di attualità ed efficacia.File | Dimensione | Formato | |
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