Il recente dibattito sui ‘beni comuni’ ha coinvolto anche gli studi giusromanistici che, con diversità di approcci, hanno cercato di rintracciare nell’esperienza giuridica romana antecedenti o possibili modelli per la loro tutela: a questo proposito, le categorie richiamate sono state per lo più quelle delle res in usu publico e delle res communes omnium. La presente ricerca, nella sua prima parte, indaga in prospettiva storica l’emersione di queste due categorie nel pensiero giuridico romano, valorizzandone in particolare il collegamento con un cospicuo nucleo di interdetti – cosiddetti ‘de locis publicis’ – volti a proteggere diverse forme di utilizzo da parte dei cittadini di alcuni beni pubblici, tra cui in particolare strade e fiumi. Segue, nella seconda parte del lavoro, la ricostruzione dei profili essenziali della disciplina di ciascun interdetto ‘de locis publicis’, specialmente al fine di vagliare la persuasività delle alternative ipotesi di un’evoluzione in senso ‘privatistico’ o al contrario ‘pubblicistico’ della tutela con essi approntata.
Interdetti ‘de locis publicis’ ed emersione della categoria delle res in usu publico / Schiavon, Alvise. - ELETTRONICO. - 24:(2019), pp. 1-450. [10.15168/11572_247048]
Interdetti ‘de locis publicis’ ed emersione della categoria delle res in usu publico
Schiavon, Alvise
2019-01-01
Abstract
Il recente dibattito sui ‘beni comuni’ ha coinvolto anche gli studi giusromanistici che, con diversità di approcci, hanno cercato di rintracciare nell’esperienza giuridica romana antecedenti o possibili modelli per la loro tutela: a questo proposito, le categorie richiamate sono state per lo più quelle delle res in usu publico e delle res communes omnium. La presente ricerca, nella sua prima parte, indaga in prospettiva storica l’emersione di queste due categorie nel pensiero giuridico romano, valorizzandone in particolare il collegamento con un cospicuo nucleo di interdetti – cosiddetti ‘de locis publicis’ – volti a proteggere diverse forme di utilizzo da parte dei cittadini di alcuni beni pubblici, tra cui in particolare strade e fiumi. Segue, nella seconda parte del lavoro, la ricostruzione dei profili essenziali della disciplina di ciascun interdetto ‘de locis publicis’, specialmente al fine di vagliare la persuasività delle alternative ipotesi di un’evoluzione in senso ‘privatistico’ o al contrario ‘pubblicistico’ della tutela con essi approntata.File | Dimensione | Formato | |
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