i concetti – lavoro emozionale e precarietà – si prestano a interpretazioni ambivalenti, con almeno due elementi opposti: un ruolo attivo e un ruolo passivo. Se il lavoro emozionale può apparire, da un lato, come una commercializzazione alienante delle emozioni, dall’altro può risultare anche un lavoro gratificante e soddisfacente con e sulle persone, che non solo richiede qualcosa, ma che dà anche qualcosa in cambio. Gli sviluppi che determinano una precarizzazione e una perdita di sicurezza, di certezze e pianificabilità, e costituiscono dunque spiacevoli esperienze destabilizzanti si possono intendere al tempo stesso come momenti lavorativi che, nel settore turistico, celano potenzialità positive: offrono, infatti, anche opportunità e nuovi margini esperienziali alle persone in grado di reagire con flessibilità – a seconda della fase della loro vita o delle attitudini personali – alle esigenze sempre nuove. Affrontando questo tema da una pluralità di angoli visuali e sulla base dell’apporto derivante da diverse competenze metodologiche, si contribuisce a definire la sua ampiezza e la sua complessità, ricca di sfaccettature. I due concetti possono pertanto rappresentare delle efficaci parole chiave per un ragionamento strutturato che fornisca valide interpretazioni.
Gefühlsarbeit und Prekarität: Alltag des Personals im Tourismussektor. Lavoro emozionale e precarietà: la vita quotidiana del personale del settore turistico. Managing emotions and precariousness: Day-to-day life of workers in the tourism sector / Heimerdinger, Timo; Leonardi, Andrea. - STAMPA. - (2019), pp. 9-48.
Gefühlsarbeit und Prekarität: Alltag des Personals im Tourismussektor. Lavoro emozionale e precarietà: la vita quotidiana del personale del settore turistico. Managing emotions and precariousness: Day-to-day life of workers in the tourism sector
Leonardi, Andrea
2019-01-01
Abstract
i concetti – lavoro emozionale e precarietà – si prestano a interpretazioni ambivalenti, con almeno due elementi opposti: un ruolo attivo e un ruolo passivo. Se il lavoro emozionale può apparire, da un lato, come una commercializzazione alienante delle emozioni, dall’altro può risultare anche un lavoro gratificante e soddisfacente con e sulle persone, che non solo richiede qualcosa, ma che dà anche qualcosa in cambio. Gli sviluppi che determinano una precarizzazione e una perdita di sicurezza, di certezze e pianificabilità, e costituiscono dunque spiacevoli esperienze destabilizzanti si possono intendere al tempo stesso come momenti lavorativi che, nel settore turistico, celano potenzialità positive: offrono, infatti, anche opportunità e nuovi margini esperienziali alle persone in grado di reagire con flessibilità – a seconda della fase della loro vita o delle attitudini personali – alle esigenze sempre nuove. Affrontando questo tema da una pluralità di angoli visuali e sulla base dell’apporto derivante da diverse competenze metodologiche, si contribuisce a definire la sua ampiezza e la sua complessità, ricca di sfaccettature. I due concetti possono pertanto rappresentare delle efficaci parole chiave per un ragionamento strutturato che fornisca valide interpretazioni.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Gefühlsarbeit und Prekarität: Alltag des Personals im Tourismussektor; Lavoro emozionale e precarietà: la vita quotidiana del personale del settore turistico; Managing emotions and precariousness: Day-to-day life of workers in the tourism sector
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