Il consistente incremento di nuove linee tranviarie in ambito urbano deriva, in primo luogo, dagli indubbi vantaggi che il Tram permette di conseguire, tra cui: lo smaltimento di elevati livelli di domanda di trasporto, lo snellimento del traffico stradale, la riduzione dell’inquinamento acustico ed atmosferico conseguente alla decongestione delle arterie stradali dal traffico automobilistico. Con riferimento al caso italiano, le principali linee tranviarie già operative sono localizzate a Torino, Milano, Roma, Napoli, Messina, Sassari e Cagliari (dal marzo 2008) e, nei prossimi anni, entreranno in esercizio anche le linee di Bergamo, Firenze, Modena, Palermo e Verona. Il ritorno massiccio al trasporto su rotaia in ambito urbano pone però numerosi problemi, per molti versi ancora irrisolti, sulla sicurezza stradale e sulla tutela delle cosiddette “utenze deboli” (ciclisti, pedoni, utenti diversamente abili, ecc.), particolarmente in corrispondenza delle intersezioni stradali. Queste ultime, com’è noto, costituiscono punti particolarmente critici per le condizioni operative della rete viaria nel suo complesso, sia sotto il profilo della funzionalità, sia sotto quello della sicurezza. Gli ultimi dati sull’incidentalità stradale, pubblicati dall’Istat nel 2008 (riguardanti l’anno 2007), evidenziano la netta prevalenza degli incidenti sulle strade urbane, in cui si sono verificati 176.897 incidenti (76,6% del totale) che hanno causato 238.712 feriti (pari al 73,3% del totale) e 2.269 morti (pari al 44,2% del totale). Tali dati sono particolarmente significativi se vengono esaminati unitamente a quelli delle cause incidentogene, perlopiù imputabili ai comportamenti degli utenti alla guida; infatti, il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta e la velocità troppo elevata costituiscono le prime tre cause di incidente e, insieme, hanno determinato il 45% dei sinistri. Per quanto attiene gli incidenti in cui sono coinvolti i rotabili tranviari, se da un lato il fenomeno risulta marginale sotto il profilo del numero complessivo degli incidenti in ambito urbano, dall’altro esso non può essere in alcun modo trascurato, considerate le gravissime conseguenze di detti incidenti, in particolar modo nel caso degli investimenti di pedoni. Alla luce delle considerazioni sinteticamente esposte, nel presente lavoro, dopo un’analisi di dettaglio dell’incidentalità stradale e della sua evoluzione nel corso dell’ultimo decennio, con specifico riferimento ai Tram già in esercizio in Italia, si passano in rassegna le principali strategie introdotte su scala internazionale per il miglioramento della sicurezza dei sistemi tramviari in ambito urbano. Tali strategie, come meglio argomentato nell’articolo, da un lato mirano ad informare adeguatamente gli utenti stradali delle specifiche condizioni di rischio presenti, dall’altro prevedono l’istallazione di particolari presidi sulla piattaforma stradale atti a meglio informare gli utenti della presenza di linee tranviarie (anche mediante segnalatori acustici), limitare o inibire temporaneamente talune manovre di svolta e canalizzare opportunamente i flussi pedonali e veicolari in modo da limitare o eliminare le interferenze con i Tram. Il tema risulta particolarmente complesso se si tiene conto della notevole promiscuità del traffico urbano, delle differenti esigenze di mobilità degli utenti e delle caratteristiche geometriche delle strade urbane (piattaforma e pertinenze) che, soprattutto nei centri storici, non possono subire modifiche o adeguamenti funzionali degni di nota. Inoltre, occorre considerare che talvolta talune delle predette strategie, indirizzate al miglioramento della sicurezza stradale, possono generare effetti indesiderati sulla funzionalità dei rami e dei nodi della rete viaria, ed anche sull’efficienza trasportistica del sistema tranviario, con conseguente scadimento dei rispettivi Livelli di Servizio. Per tale ragione, nella fase di progettazione di nuove linee tranviarie in ambito urbano, di adeguamento di quelle esistenti o di messa in sicurezza dei nodi viari in cui afferiscono anche linee Tram, l’approccio progettuale deve necessariamente tener conto dei seguenti approfondimenti: i) studi di funzionalità e di efficienza riguardanti il sistema integrato costituito dalla rete viaria e dal servizio di trasporto pubblico di massa; ii) analisi di sicurezza per le diverse utenze della strada, impiegando, specifiche procedure tecniche come il Road Safety Audit o il Road Safety Review, a seconda che si tratti di impianti nuovi o già in esercizio.

Le linee tranviarie in ambito urbano: condizioni di sicurezza nelle intersezioni stradali e provvedimenti per la tutela delle utenze deboli / Guerrieri, M; Ticali, D. - CD-ROM. - (2010). (Intervento presentato al convegno 4° Convegno Nazionale Sistema Tram: “MetroTramTreno” tenutosi a Roma nel 30 settembre-1 ottobre 2010).

Le linee tranviarie in ambito urbano: condizioni di sicurezza nelle intersezioni stradali e provvedimenti per la tutela delle utenze deboli

GUERRIERI M;
2010-01-01

Abstract

Il consistente incremento di nuove linee tranviarie in ambito urbano deriva, in primo luogo, dagli indubbi vantaggi che il Tram permette di conseguire, tra cui: lo smaltimento di elevati livelli di domanda di trasporto, lo snellimento del traffico stradale, la riduzione dell’inquinamento acustico ed atmosferico conseguente alla decongestione delle arterie stradali dal traffico automobilistico. Con riferimento al caso italiano, le principali linee tranviarie già operative sono localizzate a Torino, Milano, Roma, Napoli, Messina, Sassari e Cagliari (dal marzo 2008) e, nei prossimi anni, entreranno in esercizio anche le linee di Bergamo, Firenze, Modena, Palermo e Verona. Il ritorno massiccio al trasporto su rotaia in ambito urbano pone però numerosi problemi, per molti versi ancora irrisolti, sulla sicurezza stradale e sulla tutela delle cosiddette “utenze deboli” (ciclisti, pedoni, utenti diversamente abili, ecc.), particolarmente in corrispondenza delle intersezioni stradali. Queste ultime, com’è noto, costituiscono punti particolarmente critici per le condizioni operative della rete viaria nel suo complesso, sia sotto il profilo della funzionalità, sia sotto quello della sicurezza. Gli ultimi dati sull’incidentalità stradale, pubblicati dall’Istat nel 2008 (riguardanti l’anno 2007), evidenziano la netta prevalenza degli incidenti sulle strade urbane, in cui si sono verificati 176.897 incidenti (76,6% del totale) che hanno causato 238.712 feriti (pari al 73,3% del totale) e 2.269 morti (pari al 44,2% del totale). Tali dati sono particolarmente significativi se vengono esaminati unitamente a quelli delle cause incidentogene, perlopiù imputabili ai comportamenti degli utenti alla guida; infatti, il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta e la velocità troppo elevata costituiscono le prime tre cause di incidente e, insieme, hanno determinato il 45% dei sinistri. Per quanto attiene gli incidenti in cui sono coinvolti i rotabili tranviari, se da un lato il fenomeno risulta marginale sotto il profilo del numero complessivo degli incidenti in ambito urbano, dall’altro esso non può essere in alcun modo trascurato, considerate le gravissime conseguenze di detti incidenti, in particolar modo nel caso degli investimenti di pedoni. Alla luce delle considerazioni sinteticamente esposte, nel presente lavoro, dopo un’analisi di dettaglio dell’incidentalità stradale e della sua evoluzione nel corso dell’ultimo decennio, con specifico riferimento ai Tram già in esercizio in Italia, si passano in rassegna le principali strategie introdotte su scala internazionale per il miglioramento della sicurezza dei sistemi tramviari in ambito urbano. Tali strategie, come meglio argomentato nell’articolo, da un lato mirano ad informare adeguatamente gli utenti stradali delle specifiche condizioni di rischio presenti, dall’altro prevedono l’istallazione di particolari presidi sulla piattaforma stradale atti a meglio informare gli utenti della presenza di linee tranviarie (anche mediante segnalatori acustici), limitare o inibire temporaneamente talune manovre di svolta e canalizzare opportunamente i flussi pedonali e veicolari in modo da limitare o eliminare le interferenze con i Tram. Il tema risulta particolarmente complesso se si tiene conto della notevole promiscuità del traffico urbano, delle differenti esigenze di mobilità degli utenti e delle caratteristiche geometriche delle strade urbane (piattaforma e pertinenze) che, soprattutto nei centri storici, non possono subire modifiche o adeguamenti funzionali degni di nota. Inoltre, occorre considerare che talvolta talune delle predette strategie, indirizzate al miglioramento della sicurezza stradale, possono generare effetti indesiderati sulla funzionalità dei rami e dei nodi della rete viaria, ed anche sull’efficienza trasportistica del sistema tranviario, con conseguente scadimento dei rispettivi Livelli di Servizio. Per tale ragione, nella fase di progettazione di nuove linee tranviarie in ambito urbano, di adeguamento di quelle esistenti o di messa in sicurezza dei nodi viari in cui afferiscono anche linee Tram, l’approccio progettuale deve necessariamente tener conto dei seguenti approfondimenti: i) studi di funzionalità e di efficienza riguardanti il sistema integrato costituito dalla rete viaria e dal servizio di trasporto pubblico di massa; ii) analisi di sicurezza per le diverse utenze della strada, impiegando, specifiche procedure tecniche come il Road Safety Audit o il Road Safety Review, a seconda che si tratti di impianti nuovi o già in esercizio.
2010
4° Convegno Nazionale SistemaTram: Metro Tram Tren, evoluzione e flessibilità
Roma
ASSTRA
Guerrieri, M; Ticali, D
Le linee tranviarie in ambito urbano: condizioni di sicurezza nelle intersezioni stradali e provvedimenti per la tutela delle utenze deboli / Guerrieri, M; Ticali, D. - CD-ROM. - (2010). (Intervento presentato al convegno 4° Convegno Nazionale Sistema Tram: “MetroTramTreno” tenutosi a Roma nel 30 settembre-1 ottobre 2010).
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