La lettura delle fonti giuridiche medioevali costituisce un’attrattiva non soltanto per lo studente o per lo studioso di diritto, ma anche per il lettore colto che sia spinto alla curiosità per un’età della storia ricca di fascino quale è il Medioevo. La centralità del diritto nella cultura e nella coscienza medioevali fa sì che le fonti giuridiche aprano un mondo spesso inesplorato dalla letteratura tradizionale, e tuttavia necessario per comprendere nel profondo la società dei secoli XIII e XIV. In particolare la materia suntuaria (il tenore di vita nelle sue manifestazioni quotidiane, come il vestito, il cibo, etc.) affrontata nelle quaestiones di cui si offre l’edizione mostra uno spaccato significativo della vita dei Comuni medioevali. La disciplina dei costumi, lungi dal rappresentare un fatto solamente privato o addirittura solamente etico-religioso, coinvolge la realizzazione del buon governo cittadino. In tal senso la disciplina del sumptus diviene un osservatorio d’elezione per studiare lo sviluppo dei limiti all’esercizio del potere di fronte a ciò che riguarda la soggettività. Ciò invita ad una rilessione nuova sulla relazione publico/privato, coercizione pubblica e libertà individuale. Come afferma frater Ubertus de Cesena, «secondo i nostri costumi ed anche secondo il diritto, non soltanto viene osservata la giustizia ma anche la morale».
Questio disputata Bononie (1307-1328), a cura e con introduzione di Cecilia Natalini, prefazione di Diego Quaglioni / Natalini, Cecilia Frida. - STAMPA. - (2019), pp. 1-125.
Questio disputata Bononie (1307-1328), a cura e con introduzione di Cecilia Natalini, prefazione di Diego Quaglioni
Natalini, Cecilia Frida
2019-01-01
Abstract
La lettura delle fonti giuridiche medioevali costituisce un’attrattiva non soltanto per lo studente o per lo studioso di diritto, ma anche per il lettore colto che sia spinto alla curiosità per un’età della storia ricca di fascino quale è il Medioevo. La centralità del diritto nella cultura e nella coscienza medioevali fa sì che le fonti giuridiche aprano un mondo spesso inesplorato dalla letteratura tradizionale, e tuttavia necessario per comprendere nel profondo la società dei secoli XIII e XIV. In particolare la materia suntuaria (il tenore di vita nelle sue manifestazioni quotidiane, come il vestito, il cibo, etc.) affrontata nelle quaestiones di cui si offre l’edizione mostra uno spaccato significativo della vita dei Comuni medioevali. La disciplina dei costumi, lungi dal rappresentare un fatto solamente privato o addirittura solamente etico-religioso, coinvolge la realizzazione del buon governo cittadino. In tal senso la disciplina del sumptus diviene un osservatorio d’elezione per studiare lo sviluppo dei limiti all’esercizio del potere di fronte a ciò che riguarda la soggettività. Ciò invita ad una rilessione nuova sulla relazione publico/privato, coercizione pubblica e libertà individuale. Come afferma frater Ubertus de Cesena, «secondo i nostri costumi ed anche secondo il diritto, non soltanto viene osservata la giustizia ma anche la morale».File | Dimensione | Formato | |
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