Il lavoro ha ad oggetto la trattazione del multiforme fenomeno dell’attività all’estero delle Regioni italiane, si articola su tre fondamentali piani di indagine. In primo luogo vi è la ricostruzione, in prospettiva diacronica, della normativa e della prassi che hanno informato l’ambito in esame, a partire dalla situazione creatasi a seguito del DPR 616/77 e fino agli sviluppi culminati con l’approvazione della riforma del Titolo V della Parte seconda della Costituzione. In secondo luogo è stata svolta la ricognizione di quelle che sono state, in concreto, le attività che le Regioni hanno svolto all’estero, con particolare riguardo a tutti i casi in cui la legislazione regionale ha aperto più o meno significativi “varchi” verso la dimensione internazionale: un vero e proprio “censimento normativo” sul quale si è fondato, poi, il tentativo di ricostruzione sistematica. In fine vi è la ricostruzione del quadro attuale in cui il fenomeno dell’attivismo “estero” regionale può essere inscritto, soprattutto alla luce della già citata riforma del Titolo V e della normativa di attuazione dello stesso (la Legge 131/03). In questa parte, al tempo, più innovativa del lavoro, vengono messe in evidenza le situazione di fluidità e incertezza caratterizzanti il quadro normativo di riferimento sotto il profilo del diritto costituzionale e del diritto internazionale pubblico.
L'autonomia regionale nella dimensione internazionale: dalle attività promozionali agli accordi ed alle intese
Florenzano, Damiano
2004-01-01
Abstract
Il lavoro ha ad oggetto la trattazione del multiforme fenomeno dell’attività all’estero delle Regioni italiane, si articola su tre fondamentali piani di indagine. In primo luogo vi è la ricostruzione, in prospettiva diacronica, della normativa e della prassi che hanno informato l’ambito in esame, a partire dalla situazione creatasi a seguito del DPR 616/77 e fino agli sviluppi culminati con l’approvazione della riforma del Titolo V della Parte seconda della Costituzione. In secondo luogo è stata svolta la ricognizione di quelle che sono state, in concreto, le attività che le Regioni hanno svolto all’estero, con particolare riguardo a tutti i casi in cui la legislazione regionale ha aperto più o meno significativi “varchi” verso la dimensione internazionale: un vero e proprio “censimento normativo” sul quale si è fondato, poi, il tentativo di ricostruzione sistematica. In fine vi è la ricostruzione del quadro attuale in cui il fenomeno dell’attivismo “estero” regionale può essere inscritto, soprattutto alla luce della già citata riforma del Titolo V e della normativa di attuazione dello stesso (la Legge 131/03). In questa parte, al tempo, più innovativa del lavoro, vengono messe in evidenza le situazione di fluidità e incertezza caratterizzanti il quadro normativo di riferimento sotto il profilo del diritto costituzionale e del diritto internazionale pubblico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione