Il libro indaga i rapporti tra fallimento e arbitrato rituale ed affronta il problema se, quando e come un giudizio arbitrale possa iniziare o proseguire nonostante l’apertura di una procedura di insolvenza a carico di una delle parti, quali effetti possano riconoscersi al lodo pronunciato prima dell’apertura del fallimento. Le riforme che negli ultimi lustri hanno interessato, a livello nazionale, sia il fallimento sia l’arbitrato, e la disciplina contenuta nel Reg. europeo n. 848/2015 in materia d’insolvenza transfrontaliera, rendono opportuna una rinnovata riflessione in argomento. Il tema è tutt’ora assai dibattuto, complice anche la mancanza di un intervento chiarificatore del legislatore (né tale può considerarsi l’introduzione di una norma settoriale ed ambigua qual è l’art. 83-bis legge fall.). Numerose e rilevanti, sul piano dogmatico e pratico-applicativo, sono le questioni trattate nel presente lavoro: quando il curatore possa considerarsi vincolato alla convenzione arbitrale conclusa dal fallito, in bonis; come il contraddittorio debba essere ripristinato con il curatore quando il fallimento intervenga a giudizio arbitrale pendente; quando un lodo, pronunciato prima della dichiarazione di fallimento, possa considerarsi opponibile alla massa.
Fallimento e arbitrato rituale. Profili di interrelazione e autonomia tra i due procedimenti / Baccaglini, Laura. - ELETTRONICO. - 19:(2018). [10.15168/11572_203348]
Fallimento e arbitrato rituale. Profili di interrelazione e autonomia tra i due procedimenti
Baccaglini, Laura
2018-01-01
Abstract
Il libro indaga i rapporti tra fallimento e arbitrato rituale ed affronta il problema se, quando e come un giudizio arbitrale possa iniziare o proseguire nonostante l’apertura di una procedura di insolvenza a carico di una delle parti, quali effetti possano riconoscersi al lodo pronunciato prima dell’apertura del fallimento. Le riforme che negli ultimi lustri hanno interessato, a livello nazionale, sia il fallimento sia l’arbitrato, e la disciplina contenuta nel Reg. europeo n. 848/2015 in materia d’insolvenza transfrontaliera, rendono opportuna una rinnovata riflessione in argomento. Il tema è tutt’ora assai dibattuto, complice anche la mancanza di un intervento chiarificatore del legislatore (né tale può considerarsi l’introduzione di una norma settoriale ed ambigua qual è l’art. 83-bis legge fall.). Numerose e rilevanti, sul piano dogmatico e pratico-applicativo, sono le questioni trattate nel presente lavoro: quando il curatore possa considerarsi vincolato alla convenzione arbitrale conclusa dal fallito, in bonis; come il contraddittorio debba essere ripristinato con il curatore quando il fallimento intervenga a giudizio arbitrale pendente; quando un lodo, pronunciato prima della dichiarazione di fallimento, possa considerarsi opponibile alla massa.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
COLLANA DELLA FACOLTA VOLUME 19.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Versione editoriale (Publisher’s layout)
Licenza:
Creative commons
Dimensione
1.67 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.67 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione