L’architettura dei centri storici, delle città di grande dimensione e articolazione come dei paesi sperduti nel paesaggio italico, rappresenta il maggior valore che la nostra civiltà ci ha lasciato. Da più decenni studiosi di settori disciplinari diversi hanno attuato indagini stilistiche, stratigrafiche, storiche, strutturali sul costruito dimenticando il problema della loro fragilità per la mancanza di operazioni manutentive o di miglioramento sismico. Ogni governo che si è succeduto, nella seconda parte del secolo scorso fino ad oggi, ha alcune volte avuto difficoltà al solo riconoscimento dell’effetto sismico come calamità nazionale e sociale cui provvedere e apprestarsi non solo alla ricostruzione ma anche alla prevenzione e alla riduzione del rischio. La difesa del patrimonio edilizio storico richiede la definizione di politiche oltre che di metodi e criteri di intervento, spesso considerate normativamente solo per la verifica di edifici di nuova costruzione in zone sismiche. Da qui numerosi interrogativi: come e cosa possiamo studiare, come dobbiamo procedere, come e cosa possiamo realizzare? The architecture of historic centres, of large and variegated cities and even that of the most far-flung towns that stud Italy’s landscape, constitute the greatest value bequeathed us by our civilisation. Over many decades, academics drawn from various sector disciplines, have carried out stylistic, historical and structural studies on the built environment but tend to forget the matter of a fragility determined by the lack of maintenance or seismic upgrading work. Every government in the second part of the last century as well as those of this century, has experienced difficulty in even recognising seismic effects as a natural and social calamity calling for not only reconstruction work but also, and of equal importance, preventive and risk-abatement measures. The safeguarding of the historical architectural heritage calls for a clear policy as well as methods and criteria of intervention that statutory measures usually limit to new buildings in seismic areas. This gives rise to numerous questions: how and what to study, how to proceed, as well as what can be achieved and how?
Rischio vs Architettura Risk vs Architecture / Gatti, M. P.; Cacciaguerra, G.. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 390-399.
Rischio vs Architettura Risk vs Architecture
M. P. GATTI;G. CACCIAGUERRA
2017-01-01
Abstract
L’architettura dei centri storici, delle città di grande dimensione e articolazione come dei paesi sperduti nel paesaggio italico, rappresenta il maggior valore che la nostra civiltà ci ha lasciato. Da più decenni studiosi di settori disciplinari diversi hanno attuato indagini stilistiche, stratigrafiche, storiche, strutturali sul costruito dimenticando il problema della loro fragilità per la mancanza di operazioni manutentive o di miglioramento sismico. Ogni governo che si è succeduto, nella seconda parte del secolo scorso fino ad oggi, ha alcune volte avuto difficoltà al solo riconoscimento dell’effetto sismico come calamità nazionale e sociale cui provvedere e apprestarsi non solo alla ricostruzione ma anche alla prevenzione e alla riduzione del rischio. La difesa del patrimonio edilizio storico richiede la definizione di politiche oltre che di metodi e criteri di intervento, spesso considerate normativamente solo per la verifica di edifici di nuova costruzione in zone sismiche. Da qui numerosi interrogativi: come e cosa possiamo studiare, come dobbiamo procedere, come e cosa possiamo realizzare? The architecture of historic centres, of large and variegated cities and even that of the most far-flung towns that stud Italy’s landscape, constitute the greatest value bequeathed us by our civilisation. Over many decades, academics drawn from various sector disciplines, have carried out stylistic, historical and structural studies on the built environment but tend to forget the matter of a fragility determined by the lack of maintenance or seismic upgrading work. Every government in the second part of the last century as well as those of this century, has experienced difficulty in even recognising seismic effects as a natural and social calamity calling for not only reconstruction work but also, and of equal importance, preventive and risk-abatement measures. The safeguarding of the historical architectural heritage calls for a clear policy as well as methods and criteria of intervention that statutory measures usually limit to new buildings in seismic areas. This gives rise to numerous questions: how and what to study, how to proceed, as well as what can be achieved and how?File | Dimensione | Formato | |
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