Fin dallo scoppio della crisi finanziaria globale nel 2008, il Fondo centrale di garanzia (FCG) ha rappresentato in Italia la principale misura governativa contro il razionamento del credito alle PMI. La garanzia FCG trasferisce sullo Stato fino all'80% del rischio delle esposizioni coperte, azzerandone l’assorbimento di capitale a fini di vigilanza. Negli anni recenti sono emerse delle criticità nel funzionamento del FCG, come l’uso indiscriminato per capital saving, lo spiazzamento della controgaranzia (utilizzata dai confidi) rispetto alla garanzia diretta (veicolata dalle banche),il meccanicismo dei criteri di scoring creditizio, nonché la crescita (prevedibile) delle richieste di escussione su crediti deteriorati. Per rispondere ai problemi emersi, i Ministeri competenti hanno elaborato delle ipotesi di riforma.Questo paper si inserisce nel dibattito sulla riforma del FCG con due principali obiettivi: (1) analizzare i dati sull’operatività del FCG pubblicati dal Gestore al fine di identificare i cambiamenti della sua missione nel periodo post-crisi; (2) valutare come le ipotesi di riforma attualmente allo studio riconfigurano la missione del FCG, e se lo fanno in maniera adeguata rispetto alle criticità emerse e alle mutate esigenze delle PMI beneficiarie.Dalle evidenze emerse, si conclude che al Fondo continua a essere richiesto un sostegno straordinario a favore del sistema bancario. In questo contesto, si consiglia di separare gli interventi a favore dei confidi in una gestione distinta, destinata alle microimprese, nella quale incentivare buone pratiche di selezione del rischio e di accompagnamento delle scelte finanziarie delle imprese.
Analisi delle proposte di riforma del Fondo centrale di garanzia per le PMI attraverso l'analisi dei dati sulle operazioni accolte / Erzegovesi, Luca. - ELETTRONICO. - (2017), pp. 1-63. [10.13140/RG.2.2.14835.32802/1]
Analisi delle proposte di riforma del Fondo centrale di garanzia per le PMI attraverso l'analisi dei dati sulle operazioni accolte
Erzegovesi. Luca
2017-01-01
Abstract
Fin dallo scoppio della crisi finanziaria globale nel 2008, il Fondo centrale di garanzia (FCG) ha rappresentato in Italia la principale misura governativa contro il razionamento del credito alle PMI. La garanzia FCG trasferisce sullo Stato fino all'80% del rischio delle esposizioni coperte, azzerandone l’assorbimento di capitale a fini di vigilanza. Negli anni recenti sono emerse delle criticità nel funzionamento del FCG, come l’uso indiscriminato per capital saving, lo spiazzamento della controgaranzia (utilizzata dai confidi) rispetto alla garanzia diretta (veicolata dalle banche),il meccanicismo dei criteri di scoring creditizio, nonché la crescita (prevedibile) delle richieste di escussione su crediti deteriorati. Per rispondere ai problemi emersi, i Ministeri competenti hanno elaborato delle ipotesi di riforma.Questo paper si inserisce nel dibattito sulla riforma del FCG con due principali obiettivi: (1) analizzare i dati sull’operatività del FCG pubblicati dal Gestore al fine di identificare i cambiamenti della sua missione nel periodo post-crisi; (2) valutare come le ipotesi di riforma attualmente allo studio riconfigurano la missione del FCG, e se lo fanno in maniera adeguata rispetto alle criticità emerse e alle mutate esigenze delle PMI beneficiarie.Dalle evidenze emerse, si conclude che al Fondo continua a essere richiesto un sostegno straordinario a favore del sistema bancario. In questo contesto, si consiglia di separare gli interventi a favore dei confidi in una gestione distinta, destinata alle microimprese, nella quale incentivare buone pratiche di selezione del rischio e di accompagnamento delle scelte finanziarie delle imprese.File | Dimensione | Formato | |
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