Con evidente analogia rispetto a quanto si riscontra in altri comuni cittadini, anche a Siena il continuo processo di adeguamento normativo portato avanti nel corso del Duecento e ancora vigente nei primi decenni del Trecento era basato sul periodico lavoro di revisione statutaria affidato a ufficiali eletti annualmente "a brevi" in Consiglio generale, i "Tredecim emendatores". Ad essi era attribuita quella particolare facoltà di "condere statuta et condita reformare", nonché, conseguentemente, un rango assai elevato nell'establishment comunale. Con lo statuto elaborato tra il 1324 e il 1344 siamo invece in presenza di un lavoro in larga misura affidato a singoli giuristi, succedutisi nell'opera di revisione e rielaborazione della statutaria cittadina dando forma a quella particolare sorta di "interpretatio" che è la "correctio legis", pur sempre condotta sotto il controllo delle autorità comunali. In questa sede viene ricostruito il profilo biografico e professionale dei giuristi/revisori, evidenziando il loro metodo di lavoro sulla normativa senese, con particolare riferimento all'impiego e alle modalità di rielaborazione delle fonti (precedenti statuti, "ordinamenta", "provisiones"), così da mettere in luce il loro apporto 'autoriale' alla scrittura dello statuto.
"Dulce compendium claro et brevi volumine compilatum": elementi di autorialità e tecniche di rielaborazione normativa nello "Statuto del Buongoverno" del Comune di Siena (1324-1344) / Capelli, Valeria; Giorgi, Andrea. - STAMPA. - 146:(2017), pp. 173-195.
"Dulce compendium claro et brevi volumine compilatum": elementi di autorialità e tecniche di rielaborazione normativa nello "Statuto del Buongoverno" del Comune di Siena (1324-1344)
Capelli, Valeria;Giorgi, Andrea
2017-01-01
Abstract
Con evidente analogia rispetto a quanto si riscontra in altri comuni cittadini, anche a Siena il continuo processo di adeguamento normativo portato avanti nel corso del Duecento e ancora vigente nei primi decenni del Trecento era basato sul periodico lavoro di revisione statutaria affidato a ufficiali eletti annualmente "a brevi" in Consiglio generale, i "Tredecim emendatores". Ad essi era attribuita quella particolare facoltà di "condere statuta et condita reformare", nonché, conseguentemente, un rango assai elevato nell'establishment comunale. Con lo statuto elaborato tra il 1324 e il 1344 siamo invece in presenza di un lavoro in larga misura affidato a singoli giuristi, succedutisi nell'opera di revisione e rielaborazione della statutaria cittadina dando forma a quella particolare sorta di "interpretatio" che è la "correctio legis", pur sempre condotta sotto il controllo delle autorità comunali. In questa sede viene ricostruito il profilo biografico e professionale dei giuristi/revisori, evidenziando il loro metodo di lavoro sulla normativa senese, con particolare riferimento all'impiego e alle modalità di rielaborazione delle fonti (precedenti statuti, "ordinamenta", "provisiones"), così da mettere in luce il loro apporto 'autoriale' alla scrittura dello statuto.File | Dimensione | Formato | |
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