Il contributo prende in esame la rappresentazione del mondo inglese che Goldoni offre nel suo teatro. Nella Vedova scaltra, messa in scena nel 1748, il commediografo si muove ancora nell’ottica tradizionale della parodia dei diversi caratteri nazionali: quello francese, lo spagnolo, l’italiano e l’inglese, impersonati, rispettivamente, da Monsieur Le Blau, da Don Alvaro de Castiglia, dal Conte di Bosconero e da Milord Runebif. La principale risorsa comica sviluppata nel personaggio di Milord Runebif è il laconismo, ovverosia l’uso parsimonioso delle parole, che Goldoni però fa derivare da un preciso atteggiamento psicologico e morale da lui molto apprezzato: la capacità di controllare razionalmente le passioni. Agli occhi degli altri, più estroversi, ‘tipi’ europei questo dominio dell’impulsività appare contrario alle regole della settecentesca sociabilità, ma Goldoni sottolinea invece a più riprese come al suo Inglese non sia imputabile alcuna forma di misantropia. Altri elementi del carattere inglese messi in luce in questa commedia sono la munificenza e il rispetto della libertà personale. L’avvicinamento della realtà britannica prosegue con la Pamela (1750), commedia lavorata sulla traccia del fortunato romanzo di Richardson. Qui accanto all’Inglese (Milord Bonfil) contraddistinto dal consueto marchio splenetico che fa di lui un serioso ‘filosofo malinconico’, Goldoni pone un altro esemplare di Inglese (il Cavaliere Ernold) che incarna invece il ‘tipo’, ben presente all’immaginario settecentesco, del viaggiatore alla moda, frivolo e scioccamente fanatico degli usi stranieri. Quello del Cavaliere Ernold non è tuttavia un carattere meramente ridicolo, poiché Goldoni riconosce in questo personaggio un’esigenza di socialità che va salvaguardata. La conciliazione finale tra i due Inglesi segna la messa al bando degli eccessi ‘malinconici’ propri del loro stereotipo nazionale, ed autorizza una ricerca di ‘onesti piaceri’ da perseguirsi sotto l’immancabile controllo della ragione. Jacobbe Monduill, protagonista del Filosofo inglese (1753), è infatti un personaggio esemplarmente virtuoso, messo in scena per esaltare la sobrietà e misura di uno stile di pensiero e di vita esenti da qualsiasi forma di fanatismo. Nella virtù praticata da Monduill consiste la ‘filosofia’ che Goldoni ammira nella nazione inglese, e che ha potuto conoscere ed apprezzare attraverso la frequentazione dell’ambiente dei diplomatici britannici di stanza a Venezia. ‘A Nation that thinks and reasons perhaps more than any other’: Goldoni and England This contribution examines the portrayal of the English world in Goldoni’s theatre. In La vedova scaltra, first performed in 1748, the playwright still adheres to the traditional frame of the parody of national characters: the French, Spanish, Italian, and English, personified by Monsieur Le Blau, Don Alvaro de Castiglia, the Conte di Bosconero, and Milord Runebif, respectively. The main source of comedy exploited in the character of Milord Runebif is laconism, that is, the sparing use of words. Goldoni, though, ascribes this trait to a psychological and moral attitude that he values highly: the ability to rationally dominate one’s passions. To the other, more outgoing European types, this self-restraint seems contrary to the rules of eighteenth-century sociability, but Goldoni repeatedly stresses that his Englishman cannot be accused of misanthropy of any sort. Other elements of the English character highlighted in this comedy are liberality and respect for personal freedom. The next step in Goldoni’s rendering of British life is La Pamela (1750), a comedy that uses Richardson’s successful novel as a blueprint. Here, alongside an Englishman in the familiar splenetic mould, a gloomy ‘melancholy philosopher’ (Milord Bonfil), he introduced another specimen of Englishman (the Cavaliere Ernold) who embodies the type — very much present to the eighteenth-century imagination — of the fashionable traveller, frivolous and fatuously fond of foreign customs. The Cavaliere Ernold, however, is not a mere laughing stock, as Goldoni acknowledges in this character a need for sociability that must be preserved. The final reconciliation between the two Englishmen marks the rejection of extreme ‘melancholy’ behaviour characteristic of their national stereotype, and endorses the pursuit of ‘honest pleasures’, submitted, inevitably, to the control of reason. Jacobbe Monduill, the protagonist of Il filosofo inglese (1753), is indeed a character of exemplary virtue, brought to the stage to praise the sobriety and composure of a way of thought and life impervious to all fanaticism. Virtue as practiced by Monduill is precisely the ‘philosophy’ that Goldoni admired in the English people, and that he had had the chance to witness and prize by associating with the milieu of British diplomats stationed in Venice.

"Una nazione che pensa e che ragiona forse più delle altre": l'Inghilterra e Goldoni

Di Ricco, Alessandra
2017-01-01

Abstract

Il contributo prende in esame la rappresentazione del mondo inglese che Goldoni offre nel suo teatro. Nella Vedova scaltra, messa in scena nel 1748, il commediografo si muove ancora nell’ottica tradizionale della parodia dei diversi caratteri nazionali: quello francese, lo spagnolo, l’italiano e l’inglese, impersonati, rispettivamente, da Monsieur Le Blau, da Don Alvaro de Castiglia, dal Conte di Bosconero e da Milord Runebif. La principale risorsa comica sviluppata nel personaggio di Milord Runebif è il laconismo, ovverosia l’uso parsimonioso delle parole, che Goldoni però fa derivare da un preciso atteggiamento psicologico e morale da lui molto apprezzato: la capacità di controllare razionalmente le passioni. Agli occhi degli altri, più estroversi, ‘tipi’ europei questo dominio dell’impulsività appare contrario alle regole della settecentesca sociabilità, ma Goldoni sottolinea invece a più riprese come al suo Inglese non sia imputabile alcuna forma di misantropia. Altri elementi del carattere inglese messi in luce in questa commedia sono la munificenza e il rispetto della libertà personale. L’avvicinamento della realtà britannica prosegue con la Pamela (1750), commedia lavorata sulla traccia del fortunato romanzo di Richardson. Qui accanto all’Inglese (Milord Bonfil) contraddistinto dal consueto marchio splenetico che fa di lui un serioso ‘filosofo malinconico’, Goldoni pone un altro esemplare di Inglese (il Cavaliere Ernold) che incarna invece il ‘tipo’, ben presente all’immaginario settecentesco, del viaggiatore alla moda, frivolo e scioccamente fanatico degli usi stranieri. Quello del Cavaliere Ernold non è tuttavia un carattere meramente ridicolo, poiché Goldoni riconosce in questo personaggio un’esigenza di socialità che va salvaguardata. La conciliazione finale tra i due Inglesi segna la messa al bando degli eccessi ‘malinconici’ propri del loro stereotipo nazionale, ed autorizza una ricerca di ‘onesti piaceri’ da perseguirsi sotto l’immancabile controllo della ragione. Jacobbe Monduill, protagonista del Filosofo inglese (1753), è infatti un personaggio esemplarmente virtuoso, messo in scena per esaltare la sobrietà e misura di uno stile di pensiero e di vita esenti da qualsiasi forma di fanatismo. Nella virtù praticata da Monduill consiste la ‘filosofia’ che Goldoni ammira nella nazione inglese, e che ha potuto conoscere ed apprezzare attraverso la frequentazione dell’ambiente dei diplomatici britannici di stanza a Venezia. ‘A Nation that thinks and reasons perhaps more than any other’: Goldoni and England This contribution examines the portrayal of the English world in Goldoni’s theatre. In La vedova scaltra, first performed in 1748, the playwright still adheres to the traditional frame of the parody of national characters: the French, Spanish, Italian, and English, personified by Monsieur Le Blau, Don Alvaro de Castiglia, the Conte di Bosconero, and Milord Runebif, respectively. The main source of comedy exploited in the character of Milord Runebif is laconism, that is, the sparing use of words. Goldoni, though, ascribes this trait to a psychological and moral attitude that he values highly: the ability to rationally dominate one’s passions. To the other, more outgoing European types, this self-restraint seems contrary to the rules of eighteenth-century sociability, but Goldoni repeatedly stresses that his Englishman cannot be accused of misanthropy of any sort. Other elements of the English character highlighted in this comedy are liberality and respect for personal freedom. The next step in Goldoni’s rendering of British life is La Pamela (1750), a comedy that uses Richardson’s successful novel as a blueprint. Here, alongside an Englishman in the familiar splenetic mould, a gloomy ‘melancholy philosopher’ (Milord Bonfil), he introduced another specimen of Englishman (the Cavaliere Ernold) who embodies the type — very much present to the eighteenth-century imagination — of the fashionable traveller, frivolous and fatuously fond of foreign customs. The Cavaliere Ernold, however, is not a mere laughing stock, as Goldoni acknowledges in this character a need for sociability that must be preserved. The final reconciliation between the two Englishmen marks the rejection of extreme ‘melancholy’ behaviour characteristic of their national stereotype, and endorses the pursuit of ‘honest pleasures’, submitted, inevitably, to the control of reason. Jacobbe Monduill, the protagonist of Il filosofo inglese (1753), is indeed a character of exemplary virtue, brought to the stage to praise the sobriety and composure of a way of thought and life impervious to all fanaticism. Virtue as practiced by Monduill is precisely the ‘philosophy’ that Goldoni admired in the English people, and that he had had the chance to witness and prize by associating with the milieu of British diplomats stationed in Venice.
2017
Diplomazia e comunicazione letteraria nel secolo XVIII: Gran Bretagna e Italia - Diplomacy and literary exchange; Great Britain and Italy in the long 18th century
Roma
Edizioni di Storia e Letteratura
9788863729979
Di Ricco, Alessandra
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11572/171378
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